Suore della provvidenza, 25 anni di ascolto e accompagnamento a Scampia
tratta da piueconomia.it |
Sabato 13 dicembre
gran festa alla colorata ludoteca Il
giardino dai Mille Colori di Scampia, curata dalle Suore della Provvidenza
fondate dal santo sacerdote Don Scrosoppi, per celebrare 25 anni di presenza e
attività della Comunità in questa periferia napoletana. Canti, danze dei
bambini napoletani e Rom del vicino campo che frequentano la ludoteca, espressioni
di gioia, abbraccio, fraternità nel volteggiare e nel tenersi per mano senza
distinzioni. La sala è piena di collaboratori e amici, di madri Rom con i loro piccoli,
che trovano ascolto e accoglienza da parte delle Suore, e sono come parte di
un’unica famiglia.
Un agile volumetto sintetizza
questi 25 anni di vita a Scampia: “accoglienza, ascolto, accompagnamento” delle
famiglie in difficoltà che chiedevano più di ogni altra cosa di essere riconosciute
come persone, uomini e donne in difficoltà, e non giudicate per il fatto di
essere di Scampia. “Accogliere e accompagnare. E forse quello che continuiamo a
fare ancora oggi. 25 anni dopo”, ribadiscono le valorose sorelle Edoarda.
Fidelma, Selin, Iuliana. Con un carico di esperienza maggiore partendo dal
centro diurno “Il giardino dai Mille Colori”, che è oggi l’occasione principale
di incontro con le famiglie di Scampia e con quelle vicine del campo Rom. Accogliere
Scampia ha significato per molte di loro rimettersi in gioco completamente,
accettare di avere a che fare con sofferenze – criminalità, droga, carcere,
malattie psichiche – che non conoscevano. Scrollarsi categorie di giudizio di
partenza, di qua il bene, di là il male, il bianco ed il nero, il giusto e l’illecito.
I bambini, bene
fragile ma amato e curato, sono stati il terreno privilegiato di semina in una
terra spesso indurita dalle condizioni sociali e familiari. Cioè crescere in
famiglie soffocate dal bisogno quotidiano, nelle quali il padre non c’è perché in
carcere e le madri non riescono a stare dietro a tutti i figli, crescere in un contesto in cui fin
da bambino conosci il senso di parole pesanti: disoccupazione, carcere, droga,
botte, armi. Questi bambini invece accolti e coltivati sono la terra della
speranza.
Fa piacere notare
che come sensibili antenne hanno colto la realtà in cambiamento, perché avvertono
che dopo 25 anni Scampia è cambiata,
le istituzioni si sono fatte più presenti, la scuola più attenta ed
accogliente, si è consolidato un diffuso tessuto associativo rispondente a
diversi bisogni sociali delle giovani generazioni e dei nuclei Rom insediati da
decenni sul territorio. Nello stesso tempo avvertono con sofferenza la frattura
che si è creata nel tempo con la
Chiesa locale, per un mancato riconoscimento ed azione
comune. Si sono sviluppati i contatti e la collaborazione con religiosi di
altre congregazioni, come i Padri gesuiti e sopratutto i Fratelli delle Scuole
cristiane che a Casa Arcobaleno si occupano di adolescenti. Una comunione
fraterna dal basso, che si esprime anche in pasti in comune e serena
condivisione di esperienze.
Proprio in una di
queste cene intercomunitarie, suor Edoarda parlando delle esperienze con i
bambini rom, fa presente che solo con una frequenza costante per anni alle
attività scolastiche e di animazione dei bambini rom nel Centro diurno si
consegue un’autentica integrazione. Una lezione di verità ed esperienza di un percorso
esemplare per l’integrazione possibile dei Rom, condotta in questo gioiellino di
ludoteca, collocato all’inizio della strada che conduce al sovrastante campo
Rom di Cupa Perillo.
Un grazie doveroso alle
care sorelle e ai loro collaboratori. Senza un riconoscimento reciproco nella
diversità, che chiesa è, che cristiani…?
Commenti
Posta un commento