In memoria di fratel Arturo Paoli
Nella notte tra domenica e lunedì è tornato alla casa del Padre Fratel
Arturo Paoli, Piccolo Fratello del Vangelo, all’età di 102 anni. Era stato
nominato “Giusto fra le nazioni”, per aver salvato la vita a molti ebrei
perseguitati dal nazifascismo, e dal 1960 lasciò quasi definitivamente il
nostro paese e si stabilì in Sud America, in Argentina, poi in Venezuela e
Brasile. Partecipò ai movimenti nati dalla teologia della liberazione, in
sostegno della liberazione delle popolazioni povere di quel continente.
Colpisce il genere di vita di fratellanza evangelica, nella distanza dalla vita
iniqua e corrotta della società e della chiesa, per affermare il primato dei
valori evangelici.
In un immaginario religioso ancora dominato da Madonne, papi, vescovi e
presbiteri più o meno santi, e da guru di movimenti religiosi più o meno
illuminati ma attenti a non disturbare il manovratore, e talora da affiliazione
clericale di laici, fa bene ricordare simili figure religiose che, insieme a
Fratel Arturo Paoli, ad un certo tornante della loro vita si ritirarono in una
sorta di vita eremitica, come Giuseppe Dossetti
ed Adriana Zarri, per una vita in profondità. Hanno illustrato il
cattolicesimo italiano insieme a tanti altri presbiteri, religiosi e laici, al di là dei soliti noti della porta accanto e
dell’agitazione inconcludente.
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