Sgombero Rom, cosa abbiamo visto - Comunicato


Questa mattina, alle ore 8, Il “Comitato Campano con i Rom” ed i rappresentanti di alcune Associazioni coordinatesi, di cui al precedente Comunicato in data 8 ottobre, si sono recati al Campo Rom di via Virginia Woolf per presenziare alle operazioni di sgombero da parte della Polizia municipale, per assicurarsi di idonee sistemazioni abitative per i restanti abitanti. Ci siamo trovati di fronte uno spettacolo di desolazioni e abbandono, file di baracche formate da quattro assi di legno in gran parte lasciate vuote dalle famiglie di romeni, e alla presenza di una ventina o poco più persone in gran parte donne con bambini piccoli. Le famiglie con bambini e malati sono state avviate dai servizi del Comune al Centro di accoglienza comunale Deledda, Soccavo, e qualche altra ha trovato sistemazioni di propria iniziativa.

Al di là delle condizioni abitative prima menzionate, non abbiamo notato particolari condizioni igienico sanitarie - a parte la mancanza di servizi primari non garantiti dal Comune napoletano - che giustificassero il provvedimento di sequestro preventivo dell’area e di sgombero dei residenti da parte della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli. Non c’è stata invece chiaramente da parte dell’Amministrazione comunale napoletana una programmazione che con una pluralità di opzioni favorisse - non solo per gli abitanti di questo campo - l’inclusione sociale abitativa di queste famiglie formate da cittadini neo-comunitari, prescritta dalle Strategie di inclusione sociale europee e nazionali.

La ricerca di sistemazioni abitative alternative invece è stata nella maggioranza dei casi lasciata all’iniziativa individuale con il supporto di qualche associazione o di volontari. L’avvio di famiglie in condizioni di particolare fragilità, segnalate dal Dirigente della Polizia municipale, verso il centro di accoglienza comunale è avvenuto all’ultima ora questa mattina sotto una leggera pioggia.

La nostra presenza sul campo per la difesa della dignità dei residenti Rom è stata tollerata se non osteggiata, e ad alcuni è stato impedito l’accesso al campo.

Il superamento della sistemazione in campi della popolazione Rom non può essere affidata né all’intervento della Magistratura né all’iniziativa volontaria di singole famiglie, ma finalmente allo studio ed impostazione di una politica progressiva di inclusione sociale abitativa dei Rom residenti nell’area napoletana, con la collaborazione di istituzioni ed associazioni.

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