Ho incontrato una Madonna "bruna"



L’ho incontrata, o meglio reincontrata, una sera di luglio nei viali dell’Ospedale Cardarelli di Napoli. Questa quarantacinquenne madre Rom del campo nomadi di Scampia era ricoverata in osservazione. E’ una storia (o meglio un’altra storia, rispetto a quella già narrata di Cristina). Il 1 giugno, il mio confratello Claudio e la cara suor Iuliana avevano voluto festeggiare il 16° compleanno di Cristina con torta e regali, nella Ludoteca dei Mille Colori. A fine giugno vengo a sapere che Cristina deve abbandonare il campo per aggressioni fisiche subite, e così pure la madre, la donna ricoverata. I motivi sono difficili da accertare, e purtroppo fanno parte della difficile convivenza in campi (“effetto concentrazione” secondo W. J. Wilson) in aree di segregazione. 


N.J. mi racconta che nel campo familiari e conoscenti usano nominarla come quella dal “volto nero”, per la carnagione bruna. La trovo distesa dopo settimane di permanenza ospedaliera, ci troviamo a conversare su una panchina all'aperto. Dimostra un certo abbandono alla situazione (maturità nell'accettazione delle vicende della vita?) ma anche grazia ed eleganza che emanano dal suo portamento. Riesco a cogliere stralci della sua storia: di nascita e nazionalità jugoslava, anch'essa come altre famiglie Rom è “raminga” tra Jugoslavia, Italia, Germania, e Scampia. In Germania ha lasciato il marito con due figli maschi grandi. In seguito alle recenti tensioni la figlia Cristina è stata accolta in una comunità di accoglienza per adolescenti, ed altri due figli di 10 e 9 anni hanno trovato accoglienza per ora in un’altra comunità, in attesa di un desiderato ricongiungimento. 

Claudio e suor Iuliana se ne stanno amorevolmente prendendo cura con visite periodiche ed attenzione ai bisogni suoi e dei figli, che si sono adoperati di far accogliere in comunità protette. Claudio ha fatto il bucato per Cristina, Iuliana ha preparato una pietanza jugoslava più gradita dei pasti di routine somministrati dall'ospedale. Ho incontrato in questo modo, attraverso semplici ma veri gesti di amicizia, una MADONNA BRUNA con ferite nel cuore di una vita pellegrinante, degna di essere accolta, amata e venerata per le strade di Napoli e Scampia.

Onore e rispetto per tutte le MADONNE (brune o meno) che incontriamo nel nostro cammino di vita.

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