La Commissione sulle Banche in due proverbi


Il 10 novembre in merito ai risultati della Commissione d'Inchiesta sulle banche leggo sul sito del Fatto Quotidiano: “Quadro preoccupante”, “Inquietante”, “la vigilanza non ha funzionato”. La politica, da Pd a M5S passando per Forza Italia e centristi, al termine della lunga giornata a Palazzo San Macuto in Commissione è per una volta concorde che sui crac di Banca Veneta e Banca Popolare di Vicenza, le istituzioni preposte alla vigilanza ovvero Bankitalia e Consob non hanno funzionato né adempiuto ai loro compiti. 

Ma le responsabilità sono da attribuire agli uomini che non hanno saputo vigilare, o alle norme e quindi alla politica che quelle norme ha costruito? Ecco che i soggetti subito tornano a dividersi e ognuno individua una responsabilità diversa. Per il Presidente della commissione d’inchiesta parlamentare sul sistema bancario e finanziario, Pier Ferdinando Casini: “Chi è senza peccato scagli la prima pietra”. In questo rimpallo delle responsabilità anche della politica, o meglio dei politici di turno, mentre si consumavano autentiche truffe ai danni dei risparmiatori, da parte mia sovviene un proverbio napoletano: “Votta ‘a petrella, nascunne ‘a manella”, per smascherare chi farisaicamente si proclama difensore dei risparmiatori post factum.

La posta in gioco in questa contorta e perversa vicenda bancaria, ed il valore da salvare, è certo la difesa del RISPARMIO spesso sudato dei cittadini, garantito dalla Costituzione, perché il risparmio è frutto del lavoro umano nel corso di una vita, non transazione immateriale della finanza internazionale.

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