IDEE E PROPOSTE PER SCAMPIA, NON SOLO VIOLENZA

tratta da sportvesuviano.it
In occasione della presentazione alle associazioni del Manifesto n. 2 “Scampia Felice. Idee e proposte” da parte del coordinamento del Comitato SCAMPIA FELICE, venerdì 14 dicembre 2012 ore 10'30 presso il Centro Hurtado di Scampia, se ne propone il preambolo.


PER UNA SCAMPIA DEI CITTADINI E NON DEI TROMBONI

Per una rinascita complessiva del quartiere, per il vuoto esistente tra cittadini ed istituzioni politico-amministrative, è urgente la ripresa della Politica sia da parte delle istituzioni politico-amministrative sia dei cittadini liberamente associati o meno. Invisibili sono i partiti tradizionali, ed episodiche le loro iniziative di carattere pubblico. Attivi invece associazioni e movimenti storici o recenti operanti per una risposta a bisogni sociali e culturali. Negli ultimi anni si deve segnalare l’attivismo preoccupante di movimenti che mobilitano per obiettivi ambigui, dal rifiuto dei siti di compostaggio, all’allontanamento dei Rom. Urge quindi un ritorno alla Politica per scopi non particolaristici, come libera discussione e confronto su programmi e progetti (come il laboratorio politico “Scampia felice”), per la mancanza di mediazione palese tra cittadini ed istituzioni, allo scopo di convogliare cittadini singoli ed aggregazioni verso obiettivi che riguardano più da vicino i cittadini del quartiere. Quale allora la mission di Scampia nell’area Nord di Napoli?

Al di là del Patto dell’Amministrazione comunale per Scampia recentemente deliberato e da implementare, indichiamo un cronoprogramma possibile:
- un primo tempo potrebbe essere dedicato alla realizzazione delle opere incompiute e/o alla manutenzione delle opere consegnate (dalla stazione della metropolitana di Piscinola con le opere d’arte di Felice Pignataro, al campo regolare di calcio per ragazzi, alla valorizzazione della villa Comunale e della Piazza Giovanni Paolo II);
- un secondo tempo all’elaborazione di un progetto globale di crescita economica e sociale con la discussione ed il confronto di idee, come aveva suggerito nella primavera scorsa il Ministro Barca ed il sottosegretario Marco Rossi Doria alle associazioni del territorio per la definizione di un programma comune per l’ambito sociale.

1. Risveglio di una coscienza e partecipazione politica e civica

Il progetto a cui tutti i cittadini sono chiamati per superare le difficoltà economiche ed i disagi sociali di tante famiglie e la strumentalizzazione di istituzioni e movimenti concerne l’attivazione per uno sviluppo economico equo e solidale, una crescita sociale e culturale per il completamento della cittadinanza ed il superamento della dipendenza, dell’ assistenzialismo e del clientelismo.
Priorità delle priorità è la crescita della coscienza e partecipazione politica e civica per la realizzazione corale della nuova Scampia, cioè di Scampia felice. Un  risveglio della cittadinanza attiva non solo in gruppi, associazioni, laboratori politici e culturali impegnati da anni sul territorio, in modo da facilitare il dialogo ed il confronto su iniziative, progetti, prospettive di crescita di Scampia e dell’area Nord di Napoli.
Scampia è tua, o meglio di tutti noi, ed invoca una solidarietà civica – che superi quella puramente familistica, di clan o di ceto - per il progresso e bene di tutti e di ciascuno, guardando al di là di chiusure e confini fittizi o strumentali. Solo così si costruisce il futuro di Scampia con una strategia di inclusione e non di esclusione di alcuno o di iniziative di crescita economica e civile.
[...]

Si propongono poi nel Manifesto n.2 alcune idee e proposte, elaborate dal Coordinamento del Comitato “Scampia Felice”, riguardanti l’effettività e la trasparenza delle politiche sociali in risposta ai bisogni sociali del territorio, la questione femminile, con attivazione dei tavoli Pari Opportunità da parte della Municipalità e promozione di percorsi di consapevolezza delle donne dei ceti più disagiati, valorizzazione delle cooperative sociali e culturali che creano lavoro secondo le regole e delle iniziative imprenditoriali giovanili a Scampia, centralità delle istituzioni scolastiche per una crescita culturale complessiva in un dialogo tra genitori e scuola, un “altro mercato” (polo agroalimentare e delle energie alternative, del riciclaggio di materiali) nell’area liberata dalle Vele, superamento del nodo dei trasporti che pesa sui cittadini, accoglienza dei Rom e sostegno ai progetti comunali per una sistemazione più vivibile del cosiddetto “campo nomadi”.

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