SEGNI E PAROLE DI RIVELAZIONE
Uno dei murales del Gridas |
Rivelazione 1. Di ritorno dalla manifestazione serale indetta venerdì 7 dicembre nella scuola Eugenio Montale per riaffermare l’intangibilità e la funzione civile dell’istituzione scolastica in quel di Scampia - dopo l’omicidio perpetrato alle soglie di questo asilo con gli stessi canti natalizi del coro dei bambini mentre risuonavano i colpi mortali dei killer, l’affollata presenza delle madri “linde e pinte”, il riconoscimento del coraggio delle maestre, che sapevano tanto di piccolo “mondo antico” - sono stato invitato da M. a visitare l’appartamento ristrutturato da Felice Pignataro in un casale, a poche decine di metri da un bar dove una notte di tre mesi fa un caffè costava la vita ad un altro affiliato alla Camorra. Felice, le cui ceneri furono disperse dopo una malattia al fegato 8 anni fa, artista muralista, è un mitico personaggio, un moderno eroe di periferia, una sorta di santo laico, un umanista.
Le "utopie" di Felice Pignataro e del GRIDAS (Gruppo di Risveglio dal Sonno), fondato nel 1981, si sono concretizzate nella realizzazione di murales, mosaici alla maniera di Antoni Gaudì, maschere di cartapesta e di poliuretano espanso per il carnevale del quartiere che continua da venticinque anni, quadri e sculture con materiale di riciclo, autoadesivi e manifesti lineografati e stampati in proprio, televisori di legno con rulli dipinti per dare voce ai senza voce, striscioni colorati, e ancora fumetti, favole, illustrazioni, laboratori con le scuole e alla sede del GRIDAS. Per alcuni anni uno splendido pavone, simbolo della resurrezione di Cristo, campeggiò nel timpano della principale chiesa di Scampia, ma un giorno fu rimosso con non poco dispiacere di Felice.
Il suo appartamento confezionato con materiali poveri riciclati fa capire che la sua stessa arte è espressione di una scelta di vita. Quando M. ha scostato la tenda dell’alcova, sullo sfondo di un nero muro è apparsa - sì, apparsa - la silhouette del crocifisso inciso con chiodi perché il Cristo è stato crocifisso con chiodi, e ai piedi una scritta in rosso: "Amerai il Signore Dio tuo con tutto il cuore, con tutta la tua anima e con tutta la tua mente, con tutto te stesso. Amerai il prossimo il prossimo tuo come te stesso" (Mt 22, 38). Rivelazione del fondale di una vita.
Rivelazione 2. Questa mattina 16 dicembre, terza domenica di Avvento, a conclusione dell’omelia in una cappella di un condominio di dipendenti dell’Enel poco lontano dal bosco di Capodimonte, sottolineavo che andavano risanate specialmente le relazioni sociali, anche quelle matrimoniali, diventate fragili e non durature. Una signora del coro e lettrice dei testi biblici domenicali, credo quarantenne, inaspettatamente proclama: "IL MATRIMONIO E’ L’AMORE SUPREMO".
Rimango impietrito di fronte a questa autentica rivelazione, mi viene la pelle d’oca, e pongo termine al mio parlare anche perché la Parola si è manifestata per bocca di questa partecipante. Forse bisogna reimpostare la vita personale e di Chiesa su questa Parola rivelante il divino ed il disegno divino, alla luce degli stessi simboli biblici, per non perdere la realtà del divino nelle nostre vite di uxorati o meno.
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