Cambiamenti nel mondo

di Domenico Pizzuti sj




In un prezioso ed agile volume Francesco Barbagallo, professore emerito di Storia contemporanea nell’Università di Napoli Federico II, I cambiamenti nel mondo tra XX e XXI secolo, Editori Laterza, Roma-Bari 2021, pp.135, delinea un profilo storico dei principali cambiamenti nel mondo nei 75 anni che vanno dalla fine della seconda guerra mondiale al 2020. "All’alba del terzo decennio del XXI secolo, il mondo appare in continuo, rapido cambiamento. L’accelerazione del tempo storico ha conosciuto una intensità eccezionale. (...) Si sono realizzati processi di profonda ristrutturazione delle relazioni mondiali, che hanno portato grandi innovazioni nei sistemi produttivi e molteplici trasformazioni nei rapporti tra uomini e donne nei diversi continenti" (p. VII-VIII). Tra gli ultimi decenni del XX secolo ed il primo ventennio del XXI, secondo l’Autore, si distinguono almeno quattro differenti fasi di profonda trasformazione, sulla base di acclarati studi storici.

Il primo periodo, che va dal 1945 ai primi anni Settanta, è definito come L’età dell’oro al tempo del fordismo/keinesismo e della guerra fredda. E’ il tempo del bipolarismo Usa- Urss e del diffuso sviluppo industriale a Occidente e in Giappone. In Europa occidentale si affermano l’economia mista e lo Stato sociale. La fine della convertibilità del dollaro in oro e dei cambi fissi e la crisi petrolifera aprono una crisi mondiale, seguita da una profonda crisi del capitalismo. Nel mondo si realizza un vasto processo di decolonizzazione.

La seconda fase, dalla metà degli anni Settanta al 1971 si caratterizza per Il dominio della finanza e la rivoluzione informatica. Domina il mercato che ora determina i cambi flessibili e governa il processo di finanziarizzazione dell’economia, si afferma l’economia transnazionale. E’ il tempo della società in rete e del capitalismo “informazionale”, secondo l’accezione introdotta dagli studi del sociologo M. Castells, mentre si indebolisce il potere statale. Ad Oriente si espande fortemente il mercato, guidato però dallo Stato, che in Cina è accomunato al partito. Ad Occidente si avvia la crisi della politica e della democrazia. Ha termine la guerra fredda, crolla l’Unione Sovietica, e finisce l’epoca del mondo bipolare.

La terza fase, che può definirsi La globalizzazione e l’avanzata dell’Asia, inizia con l’unificazione del mercato mondiale e la crisi dello Stato nazionale. E’ la nuova epoca della globalizzazione con il grande sviluppo della Cina e dei paesi asiatici. Sono anni di crescita globale. Nel contempo si formano l’Unione Europea e l’Euro. Si segnalano l’unipolarismo americano, le guerre nei Balcani e a Oriente, il terrorismo islamico, le grandi migrazioni. Si sviluppa la cultura della virtualità reale e il tempo acrono, privo di storicità. Il periodo si conclude verso la fine del primo decennio del XXI secolo.

La fase più recente si sviluppa nel secondo decennio del XXI secolo, inizia con la crisi profonda delle delle politiche neo-liberistiche, che avevano dominato per un trentennio. E’ il tempo de La crisi, la seconda rivoluzione digitale, il potere dei grandi Stati a livello continentale. Profondi cambiamenti trasformano il mondo digitale, contraddistinto da un nuovo insieme (cluster) tecnologico che comprende: intelligenza artificiale, tecniche quantistiche, Internet of Things, 5 G. Il capitalismo informazionale cede il passo al <capitalismo della sorveglianza>. L’autore nota che ad Occidente si riducono e degradano il lavoro umano e la democrazia, mentre cresce la disuguaglianza ed il malessere diffuso tra i ceti meno privilegiati. Il bipolarismo è tra Stati Uniti/Cina: le grandi entità statali riprendono potere a scapito del mercato.

L’opera si avvale di una prosa lineare e di uno stile essenziale nell’analisi dei grandi cambiamenti storici nel mondo nel periodo preso in considerazione. E’ da segnalare da parte dello storico in questo saggio l’attenzione al mondo dell’economia ed alle sue trasformazioni e conseguenze sociali sulle popolazioni con la crescita delle disuguaglianze. E’ veramente pregevole e documentata per ogni profano la presentazione delle componenti della seconda rivoluzione digitale e delle sue conseguenze economiche e sociali. Il volume è ’ un utile ed interessante approccio ai cambiamenti del mondo secondo uno schema storico per farsene una ragione e non essere solo vissuti dagli accadimenti.

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