Vita francescana ribelle

di Domenico Pizzuti sj


L’agile e prezioso volumetto di Enzo Fortunato, francescano conventuale, giornalista e scrittore,
Francesco il ribelle. Il linguaggio, i gesti e i luoghi di un uomo che ha segnato il corso della storia, Mondadori, Milano 2021, pp. 121, è una biografia del santo di Assisi tutta francescana per l’approccio a Francesco da parte di un membro della famiglia francescana, ricca di testimonianze letterarie e pittoriche.

Con la semplicità, mitezza, e l’intenso fuoco interiore che hanno contraddistinto la sua vita, Francesco ancora dopo otto secoli attrae credenti e non credenti. Nella Prefazione, il cardinale Pietro Parolin, Segretario di Stato, scrive: "Padre Enzo Fortunato, con questa opera, ha voluto mostrarci tutta l’attualità del pensiero e dell’azione di Francesco, (...), e spiegare il “segreto”  di Francesco, la ragione per la quale un uomo semplice, vissuto otto secoli fa, è la migliore incarnazione del cristianesimo in questo inizio di terzo millennio" (Ib., p. X), e indurci a riflettere sul "ribelle" Francesco e farci intravedere il volto del cristianesimo per le prossime generazioni.

Rispetto al titolo non usuale del volume, l’A. chiarisce che la biografia vuole rivivere il sogno giovanile di Francesco di diventare cavaliere, riconducendo ai gesti essenziali della vita di Francesco, edificata sulla sequela di Cristo. "Ed essere fedele a Cristo, fu un compito rivoluzionario. Fu il compito di un anticonformista, di un ribelle" (Ib., p. 5), riportando l’affermazione di Albert Camus, “Cos’è un ribelle? Un uomo che dice no”. Alla luce delle sensibilità nuove, come l’esaltazione del lavoro come valore etico, che si andavano affermando nella cultura antropologica della città italiana del Duecento, Francesco è il sogno di una modernità alla luce del Vangelo, l’ora sempre presente della Parola, incarnata nell’azione, nell’andare per il mondo. E la rivoluzione di Francesco viene articolata dall’A. nei luoghi, nel linguaggio, nei gesti nell’orizzonte del mondo di oggi ferito ed impaurito per una pandemia globale non ancora completamente domata. 

Dà sostanza e tono a questa biografia il ricorso frequente nella narrazione alle Fonti francescane del tempo e a quelle dopo la morte di Francesco e ad alcuni riferimenti letterari di autori recenti sul santo di Assisi. Fra le tanti suggestioni, secondo l’Autore, due orizzonti si evidenziano, quello della libertà per sé e per gli altri e quello affettivo dell’abbraccio. Sono molti i testi che rimandano alla libertà della persona. Quello che vuol far  sperimentare con l’abbraccio é la prontezza ad abbracciare sempre, a donare. E’ un gesto che aiuta a maturare ed a crescere, e a passare dalla competizione alla condivisione tra le persone.


In conclusione, la risposta all’amore divino con il povero amore umano cercando di amare il prossimo, chiunque esso sia: il ladrone ed il giusto, il ricco ed il povero, il papa ed il sacerdote, il lebbroso reietto e frate Masseo di bell’aspetto. In filigrana questo amore l’ha condotto ad abbattere con dolcezza le "roccaforti del medioevo": "trasformando il linguaggio clericale, incomprensibile ai più, in volgare accessibile a tutti; i luoghi solenni delle chiese e delle cattedrali diventano le piazze e i vicoli dei nascenti Comuni italiani; i gesti altisonanti delle anticamere curiali, lo sfarzo liturgico e la belligeranza delle crociate lasciano il posto al fratello, alla semplicità della vita ed alla riconciliazione dei cuori. Non è forse lo stile del frate di Assisi che sta vivendo e proponendo papa Francesco?" (Ib., p. 89).


E’ un libro tutto da leggere, perché con uno stile francescano restituisce la biografia di Francesco ed il suo significato per il suo tempo e per l’oggi, rappresentando il frate di Assisi l’incarnazione evangelica del Cristianesimo che ci parla ancora.

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