GRAZIE PADRE CARLO MARIA MARTINI

Nella giusta celebrazione della figura di Carlo Maria Martini, in occasione del suo transito, ci interessano non tanto e non solo i suoi meriti nel dialogo con il mondo e nel rinnovamento dell’insegnamento cristiano, quanto l’uomo di fede, il credente che apre verso i cieli della vita eterna. 
Così è stata colta la sua tranquilla morte da non credenti come Eugenio Scalfari: “Lui, nell’immagine di quell’attimo finale, ha certo pensato che stava varcando la porta della vita eterna. E io penso che l’abbia pensato e questo mi consola della sua perdita”. E questa escatologia serena fa bene in un tempo di rimozione anche da parte della comunità cristiana della vita oltre la morte per l’immersione nel presente.
Personalmente ritengo che occorra  meglio mettere in luce quanto la sua esperienza apostolica con credenti e non credenti abbia contribuito a sviluppare la sua comprensione cristiana e quindi a dare tono al suo magistero. Devo dire che anche le mie piccole esperienze pastorali a Scampia in questi ultimi anni, accompagnate dalla riflessione, mi hanno fatto accrescere la comprensione della parola di Dio incarnata da condividere con i fedeli.
Perciò non cali il silenzio su questo religioso (gesuita) ed ecclesiastico (Arcivescovo di Milano) che ha saputo dare con libertà ed onestà culturale risposte non confezionate ai problemi religiosi e morali degli uomini di oggi. Un magistero non alternativo, che ha trovato risonanza in credenti e non credenti, ma che ha contribuito con sapienza e ponderatezza ad illuminare i problemi come lo scriba evangelico che estrae dal suo tesoro "nova et vetera".
Grazie padre Carlo Maria Martini!

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