PREGHIERA AUTENTICA O SACRALIZZAZIONE ECCESSIVA

Il ritornello del salmo responsoriale della 24a domenica suona così: "Camminerò alla presenza del Signore". Non è un puro ritornello che a volte si biascica senza fare attenzione al contenuto, ma un invito ed una possibilità che caratterizza l’atteggiamento religioso autentico che è elevazione alla Presenza nelle celebrazioni cultuali e fuori di esse nel cammino della vita. E’ l’esperienza del Trascendente, del totalmente Altro, ma anche del mistero divino di oscurità e luce che interpella.
Il Card. Carlo Maria Martini commentando le parole del Profeta Elia ad Achab: "Per la vita del Signore Dio di Israele alla cui presenza io sto" (1Re 17,1), chiarisce: "Egli non si dice uno scriba, un conoscitore della legge, e nemmeno un profeta ma uno che sta alla presenza di Dio […]. La coscienza di stare alla presenza di Dio non è semplicemente cultuale, non si definisce tanto come sacerdote bensì come servitore. Un servitore fedele che conosce i pensieri del re, che ascolta dalla viva voce i suoi comandi e li esegue prontamente" (Il Dio vivente, Piemme).
E’ l’atteggiamento, che anima la preghiera autentica. Sant'Ignazio per esempio suggerisce negli esercizi spirituali di iniziare le meditazioni ponendosi in piedi nel posto dove contemplare con la mente levata in alto al Signore che mi guarda. Questo stare e porsi alla presenza del Signore suggerisce per l’incontro con Presenza la posizione eretta con le mani elevate per la preghiera, come quando si recita il Padre Nostro nel momento culminante della celebrazione eucaristica, perché ritengo che una sacralizzazione eccessiva dei gesti religiosi abbia moltiplicato genuflessioni e simili (del servo di fronte al sovrano), anche quando si partecipa alla Cena del Signore!
E non si tratta solo di gesti esteriori, di servitori del Signore, ma di ascolto interiore della Parola interiore che richiede una risposta: è  Responsabilità! Il porsi davanti all’Altissimo in posizione eretta manifesta e fonda  l’inviolabile dignità di ogni uomo e donna che non può essere in alcun modo maltrattata o asservita a qualche padrone.

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