L’AMORE DEI NEMICI E IL RICONOSCIMENTO DELL’ALTRO

Nella celebrazione della Messa di giovedì 13 settembre si legge e siamo invitati a meditare e vivere “L’amore dei nemici” secondo il vangelo di Luca 6,27-35, un imperativo che contraddistingue lo stile di vita cristiano.
In particolare ha risonanza in me per viva esperienza il dettato: “Ciò che volete che gli uomini facciano a voi, anche voi fatelo a loro”. Infatti quando mi sembra che ciò che faccio, dico o scrivo non sia riconosciuto e/o apprezzato dal mio “prossimo” come ci si attende, spesso ripeto nel mio intimo - come un altro mantra - “ciò che vorresti fosse fatto a te (riconoscimento, apprezzamento, encomio, ecc.), fallo agli altri”, secondo una legge di reciprocità per cui riconoscendo l’altro, trovi te stesso nell’altro, o più chiaramente l’ALTRO. Ragionando su questo tema, mi auguro di non manifestarmi troppo “narcisista” come intellettuale ecclesiastico “emerito”.
E’ quasi normale nelle distorte relazioni umane da chi sta più vicino, familiare, compagno, amico, non mettere in evidenza, riconoscere o apprezzare ciò che fai, dici e scrivi. E’ impressa in me una parola che un superiore in visita alla comunità religiosa lasciava: “Godete del bene che fanno gli altri”, che non vale solo per la comunità, la famiglia, il gruppo a cui apparteniamo, ma secondo uno spirito universalistico anche per coloro che non appartengono alla nostra cerchia, parrocchia, movimento, chiesa o casta.
Un mio superiore di comunità, negli anni scorsi, ogni volta che mettevo nella buca delle lettere un articolo che avevo pubblicato sui giornali, incontrandomi il mattino dopo mi diceva: “ho letto il tuo articolo…”, forse meravigliandosi che scrivessi di cose sociali e politiche. Mi auguro di aver fatto altrettanto, se no chiedo venia. Di conseguenza, dico grazie a tutti coloro che hanno dimostrato ricordo e amicizia in occasione del mio compleanno con desiderio di reciprocità.



P.S. Dimenticavo: come si vive questo dettato evangelico nelle relazioni familiari e pure nelle relazioni intime di coppia, di cui non si parla ed io non ne parlo non avendone esperienza?

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