PER UNA RIANIMAZIONE DELL’ETICA PUBBLICA

Di ritorno da Roma a Napoli domenica 30 settembre, sfogliando in treno  La Repubblica mi imbatto in due contrastanti interviste riguardanti la crisi politica del nostro paese. La prima al Ministro Andrea Riccardi sulla crisi di una classe dirigente politica ed i provvedimenti da adottare sollecitamente per “limitare i danni” prodotti da questa senza fare d’ogni erba un fascio.
Di fronte alla domanda se avrebbe accettato o meno una sua candidatura da parte del centro sinistra alla guida della Regione Lazio o del Comune di Roma, il Ministro Riccardi giustamente fa rilevare che non è questione di nomi da tirar fuori dal cappello, ma di un rinnovamento culturale delle classi politiche. E far rinascere le classi dirigenti non solo del Lazio è un lavoro lungo e complicato. Ed allora buon lavoro cultural-politico Prof. Riccardi ! Ma non è solo compito suo, perché siamo tutti cittadini ed elettori di questo paese e dell’Europa.

A tal proposito non sembra che la parola d’ordine “rottamazione” delle classi dirigenti dei partiti sia esaustiva nel senso di un rinnovamento in alto senza un rinnovamento in basso dei cittadini. La “rottamazione” nella testa della gente di concezioni, atteggiamenti e pratiche di cattiva politica, di cui certo sono stati dati cattivi esempi, quasi che i forzieri pubblici fossero da saccheggiare a destra e a manca per soddisfare voraci appetiti degli eletti nelle amministrazioni pubbliche.
Si impone un lavoro non facile e lungo per rianimare la coscienza civica dei cittadini e la ricerca del bene comune delle varie comunità. I cittadini-fedeli non possono essere soddisfatti della partecipazione ai riti religiosi per comportarsi poi secondo modalità non virtuose nei vari ambiti di vita, “perchè così fan tutti”. Come la terra ci appartiene e non va violata, anche la comunità civica e politica ci appartiene e richiede la ricerca sincera del bene comune possibile.


Passando alla pagina successiva del giornale, con ammiccanti fotografie si riportano le affermazioni di Maurizio Lupi, membro unico del gruppo “Verdi Verdi” nel Consiglio regionale del Piemonte che sfacciatamente ammette “Sì ho assunto moglie, figlia e fratelli che male c’è? Mi fido solo dei parenti”. Verrebbe da dire con Totò “Mi faccia il piacere…”. Il volto sorridente da arrivato per l’uso disinvolto dei soldi pubblici non inganna nessuno. Fa male che in questo allegro circo siamo coinvolti non solo parenti ed amici, ma anche donne per bella mostra. Non siamo invidiosi…o facili al moralismo, ma preoccupati sia della deriva materiale e morale delle rappresentanze politiche ed amministrative sia dell’illegalità diffusa nella vita sociale. Esiste un’etica della responsabilità per eletti ed elettori, ed una responsabilità personale anche quando facili comportamenti non configurano reati veri e propri da sanzionare.


Quali strumenti istituzionali, culturali e religiosi abbiamo a disposizione per mettere fine a queste vergogne e suscitare almeno indignazione dei cittadini foriera di cambiamenti profondi e di meditati tournover degli eletti ai vari livelli della rappresentanza istituzionale?
E tu partecipi alla vita politica almeno della tua città o comune? Che ne dici?
  Ascoltiamo la Parola del Signore al Profeta Geremia: "Ecco, oggi ti costituisco sopra i popoli e sopra i regni per sradicare e demolire, per distruggere e abbattere, per edificare e piantare".

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