VENTI DI GUERRA IN MEDIO-ORIENTE
Per riflettere e non guardarci l'ombelico religioso
tratta da webmasterpoint.org |
Lo scrittore israeliano David Grossman commenta che si tratta di “due popoli prigionieri nella sfera della violenza, (…) e che le due parti non sono in grado, in questo momento, di liberarsi del rituale automatico di attacchi e ritorsioni, e da sole non potranno riuscire” (La Repubblica, 16 novembre 2012).
Si tratta di quelle notizie che angosciano ed interrogano profondamente le basi della nostra esistenza sul pianeta e che non bisogna facilmente rimuovere perché non ci riguardano direttamente. Non sono un ponemologo, ma qualche elemento di riflessione forse elementare è necessario anche se non esaustivo per comprendere la posta in gioco.
Il primo è che questo conflitto con le sue alterne vicende riguarda un aspetto classico della guerra anche nel XX e XXI secolo, cioè il possesso della terra o di un porzione di territorio come nel conflitto palestinese-israeliano. La conseguenza è che unitamente all’eliminazione di vite umane innocenti, è anche ferita profondamente Madre Terra.
Il secondo, più moderno, si riferisce all’uso di tecnologie raffinate (certo costose) come il sistema di difesa israeliano Iron Dome per intercettare e colpire razzi avversari, impiegate per difendersi o attaccare.
Il terzo è che questo conflitto devastante e sanguinoso è supportato dalla produzione e commercio di armi in cui sono coinvolte potenze nord-atlantiche e dello scacchiere orientale.
Ed allora la quarta è una domanda: dove siano finiti i gruppi ed i movimenti pacifisti non violenti che si vedono sulle strade e sulle piazze una volta all’anno o anche meno. La risposta di un questore di Napoli a questo da me considerato ingenuamente un “mistero” è che non esista un compromesso tacito tra Stato e movimenti, ma le manifestazioni di piazza coinvolgono sempre i diversi gruppi più o meno allergici alla violenza sotto diverse sigle.
Devo anche dire che è in corso un’altra guerra, quella delle forze dell’ordine contro le organizzazioni criminali a Scampia e nell’area nord di Napoli, perché quasi ogni giorno sento roteare gli elicotteri dei carabinieri a sostegno di interventi per la continuazione della bonifica della piazza di spaccio, e dalla mia postazione anche ora a mezzogiorno vedo le pantere dei carabinieri che presidiano l’accesso alle Case dei Puffi del lotto P per ostacolare la ripresa dei traffici di stupefacenti.
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