AL MERCATO, COL MIO AMICO RUMENO


tratta da panoramio.com
Natale sotto tono non solo per il cielo grigio, ma per la sobrietà di luci, alberi illuminati e festoni, almeno a Napoli. L’illuminazione interiore non era ancora giunta per annotare qualche esperienza vera, quando questa sera procedendo da casa verso la Rettoria “S.Maria della Speranza” per disponibilità ad eventuali confessioni, mi è ritornata in mente una “buona azione” matutina ordinaria.

Sono andato con il mio amico romeno N. che ha due figli ed un’altro in arrivo a far la spesa per Natale in uno dei  vocianti ed affollati mercati popolari nei pressi di Corso Garibaldi. La moglie F. è andata presto a   “lavorare”, cioè a chiedere l’elemosina con il maschietto, alle porte di una nota Basilica fuori Napoli.
N. conosce tutti i posti dove si paga di meno, dal caffè alla carne alle scarpe per la piccola E. e così via. Mi porta in una strada laterale del Corso dove su un marciapiedi è collocato un bancone con polli appesi ed ogni genere di carne a basso prezzo come nei realistici presepi napoletani, dove si affollano donne romene ed altre per gli acquisti di carne. Sembra di essere in un bazar orientale, e nello stretto percorso del mercato con l’esposizione sui banchi di alimentari, vestiti, scarpe, si incontrano donne ed uomini di ogni provenienza che comprano quanto necessario per le prossime festività.

La spesa è occasione per uno scambio amichevole, mentre N. spinge il passeggino con E. che è ghiotta di “parigine”. Da circa sette anni è in Italia, proveniente da Calarasi, con buona volontà di lavorare, e la prima lamentela riguarda non essere riuscito a trovare un vero lavoro; negli incontri ritorna il motivo di essere stato “maltrattato” (etimologicamente, nei rapporti) da padroni incivili in una fabrichetta ed in questi giorni di non essere stato remunerato secondo le promesse nella quardiania del posto dove abita. Ma le confidenze riguardano anche altre preoccupazioni e vicende familiari o meno.
Frequenta la comunità ortodossa romena, ed ogni tanto mi fa qualche domanda sui libri sacri e sulle feste religiose cattoliche. Senza schematismi o adduzione di altri  di motivi  siano pur religiosi, è un semplice “accompagnamento umano” per le strade napoletane ed un “prendersi cura” in qualche modo di una famiglia.
Altrimenti che si vive a fare, se non si vuol bene o ci si prende cura di qualcuno?

AUGURI CRISTIANI DI BUON NATALE E DI UN SERENO ANNO NUOVO.

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