PISANI E LE ASSURDITA' SU SCAMPIA E LA FICTION
tratta da radiosca.it |
AVVERSARE
GOMORRA O LA CRIMINALITA’ ORGANIZZATA
Venerdì 18 gennaio nel corso della prima serata della
trasmissione “Leader” su RAI 3, condotta da Lucia Annunziata e focalizzata
sull’ex PM Antonio Ingroia che capeggia la lista “Rivoluzione civile”,
inaspettatamente in seconda fila nel
salotto televisivo si è visto il
Presidente della VIII Municipalità, Avvocato
Angelo Pisani ben noto per le sue esternazioni contro la fiction “Gomorra 2”.
In primo luogo, a meno che non vogliamo
parlare di circo mediatico che tritura tutto senza discernimento, è sembrato fuori luogo dare voce in una
trasmissione di carattere nazionale ad un personaggio le cui posizioni sulla
location o meno della fiction “Gomorra 2” sono state a loro volta contestate da cittadini ed associazioni, preoccupate da
prese di posizione populiste e strumentali. Esse non giovano non solo al buon nome di Scampia
ma alla centralità di un dibattito su un progetto di crescita sociale, culturale e civile di questo
quartiere con le forze sane e preparate come le Associazioni operanti da anni sul terreno.
In secondo luogo, abbiamo ascoltato
preoccupati se non allibiti non tanto l’affermazione del Pisani di farsi
interprete di sentimenti della gente (cioè la pancia) rispetto a fiction ipoteticamente ripetitive di stigma negativi da respingere,
quanto l’affermazione non contestata (se
non andiamo errati) nella trasmissione che il degrado di Scampia non sarebbe da
attribuire alla presenza della Camorra (sic!), quanto alla mancanza di
politiche in favore di questa periferia da parte delle passate amministrazioni
comunali di destra o sinistra che fossero.
Riteniamo l’affermazione non solo non
rispondente ad un’analisi storico-sociale, ma di una gravità inaudita esimente la criminalità
organizzata con i suoi metodi e traffici perversi da ogni responsabilità per il
buon o cattivo nome di Scampia, quando
nei mesi scorsi come è noto le forze
dell’ordine congiunte con impegno e continuità hanno operato per l’eliminazione
delle piazze di spaccio ed il controllo del territorio. Se non siamo “beoti” è un insulto ed un
tradimento all’azione di contrasto nei confronti della criminalità organizzata,
che non può essere accettato.
L’appello è alle forze sane della società
civile per un motivato e pubblico rigetto di queste affermazioni, per non doversi pentire di essere rimasti a guardare senza reagire di fronte ad
un personaggio reale e non virtuale, che
spunta con la faccia tosta dallo schermo del nostro televisore senza “pagare il
dazio” di inaudite affermazioni.
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