DIO SALVI LA CHIESA, IN ALTO E IN BASSO

tratta da corriere.it
Dialogando ieri sera con gruppo ristretto di presenti, per lo più anziani, sulle letture proposte dalla liturgia, sono stato portato a "confessare" alle gentili signore la mia debolezza nell'accettare i confratelli per quello che sono e per quello che fanno. Ho anche l'impressione che il sottoscritto non venga sempre riconosciuto per quello che è e che fa. Una delle signore presenti, con sapienza cristiana, mi ricorda: "Padre, conta che il bene che si fa sia riconosciuto dinanzi a Dio. Il resto non conta". Ripenso a questo ammonimento, e tornato a casa sento l'impulso a chiedere scusa a un mio confratello e gli invio via una mail con queste parole: "Scusa. Perdonaci Signore". Questo messaggio è accolto e dà luogo a un perdono reciproco.
E' possibile scambiarsi il perdono anche via mail!

Un'altra assidua partecipante mi dice: "Tv2000 ha ricordato che la Santa Messa non può essere celebrata senza il sacerdote". E' chiaro - rispondo - Tv2000 è la tv della Conferenza Episcopale italiana. Non si tratta di un'espressione estemporanea della signora presente, perchè da quando sono venuto a Scampia la prima volta due decenni fa e più ho colto questa mentalità inoculata nei fedeli sulla essenzialità del sacerdote, senza il quale non è possibile avere la grazia, i sacramenti, eccetera. Non mi fermo a rimarcare che questa è forse una mentalità anticotestamentaria, e riprendo la conclusione della colletta del giorno: "Signore Dio nostro, fa' che i tuoi fedeli [...] nella comune preghiera a te, nostro Padre, si riconoscano fratelli [e sorelle]".

L'autentica preghiera comune ci fa tutti fratelli e sorelle, come uso ripetere all'inizio dell'omelia conversativa secondo il mantra riportato su questo blog a suo tempo. Tutte le altre distinzioni hanno un carattere sociale, secondo la natura delle distinzioni sociali anche religiose. Non credo che la signora si sia convinta, e proseguo programmaticamente nella testimonianza di fraternità con i fedeli nelle celebrazioni eucaristiche.
  Alla fine della celebrazione in occasione di un trigesimo di una parente di presenti, leggo da uno foto della defunta che dal cielo continuerà a seguire e amare i suoi cari. Allora maschi e femmine, sacerdoti o meno, sono tutti accolti nella luce di Dio senza distinzioni, che sono opera umana.
DIO SALVI LA CHIESA IN ALTO E BASSO!

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