IL PUZZLE DEI RISULTATI ELETTORALI IN CAMPANIA
tratta da oblioilblog.it |
Un primo elemento analitico proviene dall'affermazione del coordinatore del PdL Nitto Palma che se Nicola Cosentino è stato assente dalla competizione elettorale ha avuto il merito di aver radicato il partito sul territorio, dedicandogli secondo un'affiliazione di consorteria la vittoria conseguita, che può far pensare ad una sua rivalutazione (magistratura permettendo). Bisogna approfondire questo radicamento che è una delle componenti dell'affermazione territoriale non tanto innocente del PdL nei territori di Campania 2, segnati da illegalità diffusa nelle attività economiche, amministrazioni comunali colluse e sciolte, contiguità nel costume sociale con il malaffare, omertà decennali rispetto al traffico dei rifiuti tossici, da parte di popolazioni non libere rispetto a potentati politici che esercitano condizionamento sulle amministrazioni locali, imprese economiche ed attività dei servizi a partire dalla gestione dei rifiuti. E anche comunità cristiane che non sempre si riscattano da questi condizionamenti pratici e subculturali.
E' così favorito il voto di scambio, come scrive Aurelio Musi che "la crisi economica ha favorito il voto di scambio sia nelle forme delle promesse di Berlusconi (rimborso e abolizione dell'IMU), sia nelle forme delle clientele consolidate e delle contiguità con la malavita organizzata" (Repubblica Napoli del 27 febbario 2013). Bisognerebbe anche tener conto del favore da parte delle famiglie rispetto ai condoni edilizi preannunciati rispetto alle irregolarità diffuse delle attività e pratiche edilizie e del peso dell'IMU rispetto alla proprietà di case da parte di famiglie senza redditi elevati. In tal modo si intrecciano localismi ambigui, messaggi di leader nazionali che fanno ricorso alla pancia della gente, media non solo TV (radio, social network) che hanno amplificato la propaganda elettorale dei rappresentanti delle liste in competizione.
Allo stesso tempo si deve registrare un'affermazione del Movimento di Grillo al 23,14% in Campania 1 e al 21,11% in Campania 2, che sembra essere più innocente rispetto ai leader locali di antico pelo, esprime una protesta nei confronti dei costi della casta e della crisi economica, e nuove sensibilità rispetto alla difesa dell'ambiente e ai beni comuni. Pur attendendo alla prova dei fatti queste facce nuove di cittadini normali che sono sbarcate nei due rami del Parlamento, possiamo interrogarci se esse rappresenteranno veramente un sangue nuovo per la rigenerazione del sistema politico in un confronto nel Parlamento e nella società secondo prassi democratiche e non di autodirezione. Rimboccandosi le maniche per il lavoro parlamentare e lasciando per un pò silenti i megafoni.
A nostro avviso, rispetto ai vari leader e guru vecchi e nuovi vocianti nelle piazze o alle audience televisive, si avverte l'assenza di un tessuto sociale intermedio di gruppi e associazioni che operi per una educazione dei cittadini alla vita pubblica secondo le indicazioni della Costituzione e per una rigenerazione dell'etica pubblica nella vita politica e sociale. Cioè di operatori di rigenerazione etica, civile e politica nella vita pubblica e privata.
Commenti
Posta un commento