OMELIA SUL CONDANNATO IN VIA DEFINITIVA
tratta da melty.it |
Durante la messa di qualche domenica addietro le letture bibliche facevano
riflettere sulla cupidigia di beni materiali come idolatria, fonte
di superbia e arroganza, e ho ritenuto proporre tre brevi considerazioni sul
caso del giorno (Berlusconi condannato in un giudizio definitivo) che tuttavia non
invadessero il campo specificamente politico, in considerazione della diversità
di opinioni tra i fedeli. Una partecipante le ha definite “filosofiche”, e
coinvolgono responsabilità non solo personali, ma di B. in quanto attore politico di fronte al Paese.
Primo. La presenza imponente
del carcere di Secondigliano, le famiglie di Scampia e dei due campi nomadi con numerosi
congiunti in carcere per vari reati - al
di là della Chiesa - evidenzia che molte persone, senza sollevare questioni se non quelle processuali, hanno affrontato il
carcere per i reati commessi. E’ la condizione comune, anche se penosa, e non si
capisce perché il Berlusconi dovrebbe essere al di sopra delle leggi e
delle sue sanzioni e non affrontare le
conseguenze dei suoi comportamenti accertati in giudicato dalla pronuncia della
Suprema Corte. Le sentenze vanno rispettate ed eseguite, e il consenso
popolare non esclude nessuno dalla responsabilità penale in un regime di
democrazia. Bisognerebbe maggiormente, a nostro avviso, riconoscere ed approvare pubblicamente l’operato della Magistratura
che non guarda in faccia nessuno. Le arance le porteremo poi ai
reclusi di Secondigliano e delle altre
carceri.
Secondo. L’agitazione continua della vita politica da parte di B. in relazione ai suoi processi ha
prodotto e produce uno stato permanente di propaganda elettorale e mobilitazione
dei seguaci che non ha facilitato negli ultimi vent’anni la governance del paese con i numerosi
problemi da risolvere. Non si rivela un campione del bene comune ma della difesa
dei problemi processuali personali, pur considerato che l’agone politico si
svolge senza esclusione di colpi e alla fine solo il giudizio degli elettori
decreta il successo o il fallimento di un movimento e del suo leader. La
stessa Famiglia cristiana, in nome
della sopravvivenza del centrodestra e dei milioni di cittadini che lo hanno
votato, si è pronunciata perché Berlusconi faccia un definitivo passo indietro e non continui a tirare la corda. Anche per la
conservazione della salute!
Terzo. Mi si perdoni la vena di
romanticismo: fa male vedere le “amazzoni” del
Cavaliere dinanzi ai microfoni ripetere senza personalità anche in occasione della manifestazione
domenicale le solite argomentazioni o tiritere del gruppo dirigente del PdL, danno l’impressione di una sistematica
inversione per cui la menzogna diventa verità e la verità menzogna. Il Re è
innocente, pulito, e l’operato di una
parte della giustizia è attribuita a ideologia di un movimento. Ci rendiamo
conto che domina l’appartenenza e le poltrone ricevute...? Viene da dire: “Bella
Carfagna, una volta tanto di' qualcosa di tuo!”
A chi giustamente ha rilevato
l’evanescenza dei cattolici in politica, si può far notare che è mancata o è
stata inefficace al Nord e al Sud l’educazione e formazione dei cristiani, non solo all’etica pubblica, mentre dall'altra parte avevano gioco facile una propaganda e dei comportamenti che
hanno fatto macerie di valori nella sfera pubblica e privata, e
talora un compromesso (se non fornicazione) della Chiesa con il leader di Forza
Italia. Si tratta di ricostituire una
“religione civile” storicamente debole nel nostro Paese.
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