DELL'INSOFFERENZA. VISITA A UN PICCOLO ROM USTIONATO

tratta da napolike.it
Sabato scorso a nome del Comitato campano con i Rom sono andato a far visita all’ospedale per bambini Santobono di Napoli a Claudio Marin, il bambino romeno di un anno e mezzo che la mattina del 15 ottobre è stato ustionato da un getto di acido muriatico da un balcone sulla strada dove si trovava con la giovane madre, soccorso da un benzinaio che subito gli ha tolto i vestitini fumanti per l’acido corrosivo dei tessuti e della pelle. Un episodio inusitato di insofferenza, le cui responsabilità per quanto comunicato non sono state ancora accertate, perché nei giorni precedenti altri liquidi sporchi erano stati gettati sul bambino che giocava in strada.
Trovo Claudio sereno. Con la testa fasciata gioca con un monopattino di plastica insieme al padre vicino alla stanza dove un’altra bambina di nazionalità bulgara più gravemente ustionata è pure ricoverata. La madre mi dice che l’ustione sulla testa e in varie parti del corpo è dovuta ad acqua calda che si è rovesciata sulla bimba e che non abitano nei campi ma a Forcella. La madre di Claudio sul momento non è presente perché accompagnata da un volontario di Ponticelli all’ospedale evangelico Betania per denunciate l’accaduto e le ustioni ad un braccio per l'acido da cui anch’essa è stata colpita. Dalle scarse informazioni che riesco a raccogliere dal padre poco loquace, dalla madre al suo ritorno e dai volontari di Ponticelli che li assistono, si desume che sono in Italia da qualche mese (la madre dice da settembre) e che hanno altri due figli di 8 e 6 anni che vivono con i nonni in Romania per frequentare le scuole; abitano nel precario campo di Santa Maria del Pianto vicino al Cimitero di Poggioreale e il marito vende fazzolettini per la strada per guadagnare qualcosa.

Non riesco a cavare altre informazioni dai due genitori, che mi pregano senza tante parole di rivolgermi ad Antonio il volontario che si prende cura di loro. Devono aver paura per il loro figlio in seguito alla presa in carico del bambino da parte degli assistenti sociali per accertare la dinamica dell’accaduto e le condizioni per il ritorno al campo o meno dopo la dimissione dall’ospedale. Esistono anche aspetti penali da accertare in seguito alla denuncia dei fatti al Pronto Soccorso. Arrivati da poco in Italia con qualche speranza, improvvisamente e senza palesi ragioni si vedono feriti nella loro innocente creatura da un gesto immotivato di insofferenza nei confronti di un bimbo che gioca sotto un balcone. Di fronte a questo episodio si potrà pure evocare che Napoli non è razzista, ma non si può trascurare l’insofferenza o intolleranza che traspare nei confronti dell’Altro, del diverso, specie se innocente bambino che disturba sotto casa con la sua presenza. La gravità di questa intolleranza non è stata sufficientemente avvertita.

Uscendo dal Santobono mi torna in mente ciò che gli antichi asserivano: maxima debetur puero reverentia.

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