RENZI CONTRO LETTA. BRAVI CRISTIANI O DEMOCRISTIANI?

tratta da lettera43.it
Nelle cronache della disfida tra Letta e Renzi per Palazzo Chigi è emerso che sabato sera Enrico avrebbe portato il figlio a spasso per poi andare alla Messa vespertina, Matteo a sua volta a quella domenicale, il giorno dopo a Firenze. Bravi cristiani o democristiani? Al contempo, attendendo a Palazzo Chigi la decisione della Direzione PD Letta in una confidenza avrebbe fatto riferimento a compagni di partito “scribi e farisei”, voltagabbana per tradimento della lealtà, che un giorno dicono una cosa e il giorno dopo un’altra. Solo sfoghi di amarezza, o spunti di riflessione su comportamenti non coerenti nello stesso agone politico?

Come ha osservato Lucia Annunziata in televisione, su questa vicenda politica fratricida nello stesso partito (da qualcuno è stato usato l’aggettivo “brutale”) non si può espungere il richiamo ad un'etica da osservare negli stessi comportamenti politici. Tanto più, aggiungiamo noi, se pubblicamente ci si proclama cristiani osservando il precetto festivo. Siamo di fronte a una totale scissione tra pratica domenicale e comportamenti politici, con ininfluenza dei messaggi della prima sui secondi. A cosa è dovuta questa scissione per cui tranquillamente si può andare a Messa e poi sbalzare l’amico dalla poltrona senza interrogarsi, come nell’atto penitenziale su “pensieri, parole, opere ed omissioni”?


Non si tratta di facili moralismi, che ignorano le regole e le procedure della politica democratica, ma di chiedersi se ne nella proclamazione e formazione della coscienza cristiana degli ultimi decenni, nel nostro paese non sia mancata un'articolata proposizione delle esigenze etiche che devono informare l’agire politico di cittadini e rappresentanti politici; se si vuole, di un'ortodossia che deve informare un'ortoprassi politica. O anche di una ispirazione evangelica che informi e umanizzi le pratiche politiche. 
E’ un compito non esaurito, necessario per non ingoiare tutto con qualche inutile recriminazione, o un Alleluja di troppo in chiesa.

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