SCAMPIA, IL PUNTO SUI PROGETTI DI RIQUALIFICAZIONE
tratta da napoli.repubblica.it |
Giovedì scorso 20 febbraio nel moderno
auditorium della VIII Municipalità di Scampia si è svolto il terzo
convegno promosso da Vittorio Passeggio, coordinatore dello storico Comitato Vele e nuovi parchi della ricostruzione di Scampia, dal curioso titolo “Scampia
3 è bell llia vere!”. Un'occasione privilegiata per discutere con
alcuni protagonisti – in un vuoto politico e della Municipalità – i problemi riguardanti l’abbattimento delle Vele residue e il completamento/consegna delle nuove 126 abitazioni per gli
abitanti, in nome del riconoscimento del diritto all’abitare, ma anche le sfide di carattere urbanistico: dal
completamento dello Studentato a servizio della Facoltà di Scienze della Nutrizione fino al completamento della Stazione Metro di
Scampia – impreziosita da riproduzioni dell’artista Felice Pignataro che le danno il nuovo nome di "Felimetro". Per non dire della riqualificazione dell'area sottostante, la dismissione delle caserme, l’insediamento di attività produttive nei suoli
liberati dalle Vele che secondo una
prospettiva di sviluppo sostenibile riguarderebbero i settori
agroalimentare, agro-ambientale, riciclo e riuso. Un progetto quindi di
rilancio urbanistico, produttivo, economico, culturale e sociale di un
quartiere dell’area Nord di Napoli, animato da comitati di cittadini con la loro storia e le loro lotte in dialogo con le istituzioni per il
riconoscimento di alcuni diritti fondamentali. Uno
sviluppo civile che riscatti anche l’immagine di
Scampia.
Vittorio Passeggio, autentico leader
popolare definito in un docufilm “l’uomo
con il megafono” e l'architetto del Comitato A.
Memoli hanno ripercorso il cammino del popolo delle Vele – questo straordinario movimento
popolare – “tra memoria, liberazione,
rimozione e sfide”, alla presenza in particolare di donne occupanti o residenti nei parchi
Vele, e di rappresentanti delle
istituzioni locali, delle Associazioni e dei comitati cittadini. Bisogna
augurarsi che la memoria di questa importante esperienza di movimento popolare, che ha conseguito
importanti risultati per il riconoscimento del diritto all’abitare e dello
sviluppo del quartiere, non vada perduta e sia raccolta e presto pubblicata.
A nostro avviso, questo evento induce
ulteriormente a riflettere sulla presenza ed il contributo delle numerose
associazioni del quartiere in riferimento anche al vuoto della mediazione
politica delle parti politiche. Senza improduttive lamentele di
frammentazione del mondo associativo, è doveroso ricordare l'iniziativa del laboratorio politico Scampia felice che ha raccolto idee e proposte per il quartiere da parte di associazioni storiche e più recenti, pubblicate
lo scorso 22 giugno in uno Speciale su Il Denaro. Insieme alla proposizione grafica di una nuova immagine di Scampia “Oltre le
Vele e la Camorra” che è stata
presentata pubblicamente e non ancora utilizzata come converrebbe.
Questa risorsa delle associazioni di fronte alla citata frammentazione andrebbe potenziata con il lavoro
in rete secondo l'immagine dei cerchi olimpionici che si
intersecano per operare nei
diversi settori di intervento. E’ abbastanza evidente non solo a Scampia l’assenza delle parti
politiche al di là di qualche personaggio più o meno rappresentativo; una
loro ricostituzione sul territorio sarebbe auspicabile in funzione di raccogliere i bisogni e il lavoro delle associazioni e procedere a progettualità che unifichino e rendano produttivo il
contributo associativo, coinvolgendo
le istituzioni competenti. Nel linguaggio sociologico si dice che le associazioni di quartiere hanno dato luogo
ad una "cittadinanza vicaria" di una minoranza sociale che opera con il
consenso circostante. E' venuto il tempo che il vuoto tra Istituzioni e
cittadini associati sia colmato dalla mediazione delle parti politiche in dialogo con le
espressioni della società civile.
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