IL MANIFESTO RENZI

tratta da internazionale.it
distanza di vent'anni dalla pubblicazione del testo di Norberto Bobbio Destra e sinistra, l’editore Donzelli pubblica una nuova edizione con l'introduzione di Massimo L. Salvadori e due commenti di Daniel Cohn-Bendit e di Matteo Renzi (Innovazione e uguaglianza, la mia idea di destra e sinistra nell'Europa della crisi, Repubblica del 23 febbraio 2014). Due figure appartenenti a diverse generazioni nel senso sociologico del termine, perché modellate da diverse esperienze politiche, culturali e sociali nel corso della loro vita e presenza nell’arena sociale e politica. L’uno nell’ambito dei movimenti collettivi e di rappresentanza, l’altro nella rappresentanza istituzionale e dei movimenti giovanili. Questa connotazione e la costruzione di un'impresa politica personale verso la premiership legittimata dal voto delle due Camere aiuta a comprendere il senso di questo testo renziano che con tempismo arriva in libreria. Conferisce dignità di pensiero e di visione all’attore politico a Palazzo Chigi, al di là di programmi più o meno completi e coerenti.

Con grande acribia il filosofo napoletano Aldo Masullo nell'ultima puntata di Ballarò sul novello governo Renzi osservava: “Siamo di fronte ad una grande rappresentazione e qui fantastichiamo...”. Coglieva il senso non recondito della presentazione o meglio rappresentazione dell’impresa governativa del sindaco di Firenze.
Leggendo il testo di Renzi, dalla tessitura di un chiaro tessuto verbale fiorentino, abbiamo avuto l’impressione di una superficie levigata di un tranquillo lago alpino, troppo bella per essere vera. Detto altrimenti - ci consenta, senza entrare nel merito della discussione - non può essere l’ennesima fregatura del popolo con belle parole?
E’ chiaro l’intento “politico” più che culturale, e non ci si può aspettare dal sindaco fiorentino una disquisizione accademica su una coppia concettuale come “destra/sinistra” e sul suo superamento o meno vent’anni dopo la pubblicazione del volume di Bobbio. 

La filosofa Nadia Urbinati nel suo articolo Se Renzi rilegge Bobbio osserva: "Questo suo intervento è a tutti gli effetti un Manifesto del partito democratico come egli lo vuole. Sono due paradigmi centrali che fanno da architrave della sinistra renziana: la revisione a trecento sessanta gradi della filosofia dell’eguaglianza sulla quale Bobbio aveva costruito la dicotomia e, in conseguenza di ciò, la ridefinizione della coppia destra/sinistra" (La Repubblica del 25 febbraio 2014). Su questo argomentare deve continuare la discussione culturale, che riguarda le trasformazioni recenti delle società occidentali e le concettualizzazioni per rappresentarle anche al fine della definizione delle policies (politiche) e della policy (politica) per il governo della società.

Due osservazioni non dirimenti la questione: la prima riguarda nel discorso renziano la rappresentazione di una società di individui e non di classi o gruppi sociali distribuiti lungo la scala sociale, superamento delle visioni classiste o collettive della società, secondo una metafora spaziale di alto/basso. Cohn-Bendit, nel suo intervento nella pubblicazione richiama l’osservazione di Bobbio: "Mai come nella nostra epoca sono state messe in discussione le tre fonti principali di disuguaglianza: la classe, la razza e di sesso (genere)" (Repubblica del 24 febbraio 2014). Insieme alle differenze di razza e genere, la “stratificazione sociale” diversamente intesa rappresenta nel linguaggio sociologico il sistema di disuguaglianze strutturali di una società. La seconda, il privilegio renziano di concettualizzazione sociale secondo la dicotomia “conservazione/innovazione” (da riempire di contenuti) appartiene più ad un Manifesto politico e ad una impresa politica che, secondo l’esperienza generazionale e istituzionale di Renzi, è volta al rinnovamento delle istituzioni pubbliche, e quindi non solo alle riforme istituzionali, ma anche delle altre istituzioni della società, per superare incrostazioni e conservatorismi non solo della politica.
Destra/sinistra o Eguaglianza/disuguaglianze? 
La discussione continua, senza scivolare sopra le disuguaglianze.

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