CIRO ESPOSITO EROE METROPOLITANO
tratta da ilmattino.it |
Dopo il compimento del trigesimo
della morte di Ciro Esposito, venerdì 26 luglio, con le manifestazioni che
hanno voluto commemorarlo e la medaglia d’oro al valore civile alla sua
coraggiosa madre, al di là delle cronache e commenti su gli avvenimenti che
hanno condotto dopo una sofferenza di 50 giorni alla dipartita di Ciro
Esposito, è opportuno qualche approfondimento per comprendere anche con l’aiuto
di elementi delle scienze sociali, l’aggregazione e mobilitazione straordinaria
del quartiere Scampia ma non solo, intorno al suo “Eroe”. Eroe metropolitano.
Il primo dato è
che in occasione del ferimento, dell’attesa tra speranza e disillusioni per la vita
del suo beniamino, della morte e del pubblico funerale sulla piazza dedicata a
Giovanni Paolo II, Scampia è venuta alla ribalta a livello locale e nazionale con
le scritte su muri e cancellate che esprimevano i sentimenti e le emozioni
degli abitanti in quei drammatici giorni. Ha avuto voce chi normalmente non ha
voce, o urla allo stadio e davanti al televisore per le sorti del Napoli in
campo, o si ritrova e appassiona in club sportivi. A nostro avviso, è venuto
alla luce più in generale qualcosa normalmente sotto la superficie riguardante la
vita degli strati popolari che non hanno espressione se non nei ballatoi o in
circoli sportivi e sociali, e non hanno vera rappresentanza nella società,
perché è stata ferita ingiustamente la carne di qualcuno di loro, facendo
soffrire e togliendo il tifoso Ciro alla coraggiosa madre. Ha certo prevalso il
carattere emotivo, il mondo dei sentimenti che facevano riferimento ad un
figlio di Scampia ferito e caduto, alla sua madre presso il letto del dolore ed
al funerale senza lacrime con rito evangelico, in ogni caso cristiano che la
comunità cattolica non ha saputo cogliere.
Certo una
aggregazione e mobilitazione di carattere “espressivo”, - certo non “azione
collettiva per il riscatto sociale -, che richiama l’esigenza di dare
rappresentanza ai bisogni, attese e speranze degli strati popolari del
quartiere non solo da parte delle amministrazioni locali ma della stessa
società civile per una riqualificazione sociale e civile dell’intera area. Il
Laboratorio politico “Scampia felice” in questa occasione ha osservato: “non vorremmo che solo in queste tragiche
emergenze i rappresentanti delle Amministrazioni comunali e municipali si
facciano doverosamente presenti – per
strumentalmente lucrare visibilità e consenso -, mentre vanno prioritariamente
incentivate per le giovani generazioni ma non solo opportunità lavorative,
culturali, sociali e sportive su cui sono impegnate numerose associazioni del
quartiere Scampia”.
In secondo luogo,
nel quartiere su ampi striscioni con la foto giovanile di Ciro campeggia la
scritta “Ciro Eroe”, anche se la madre
alla consegna della medaglia d’oro al valore civile ha sottolineato: “Sono
orgogliosa anche se molto addolorata che mio figlio è stato riconosciuto eroe.
Chi lo ha conosciuto sa che Ciro era un ragazzo semplice che ha sempre difeso i
più deboli”. Abbiamo visto che sulle bianche magliette con la scritta “Ciro
vive” è riportato “Ciro orgoglio partenopeo”, anche se abbiamo qualche dubbio
che lo sia per le famiglie del Vomero, di via Petrarca o via Chiaia. Se non si
vuole ricorrere al Totem delle tribù richiamato da Durkheim in cui si oggettiva
l’identità e la coesione sociale di un gruppo o clan, anche nel nostro
caso l’eroe di Scampia diventa il
capostipite di una discendenza gloriosa, di un popolo, di un clan, se non si
vuole tribù, che specialmente nello sport del calcio sono in competizione con
altre senza sopraffazioni di sorta. Antonella Ilearda ha anche rivolto un
appello ai tifosi del Napoli perché lo ricordino con orgoglio, con
comportamenti esemplari. I tifosi e la città devono diventare l’orgoglio della
città.
In occasione
del trigesimo, nella manifestazioni serale di venerdì 25 luglio sulla piazza,
l’attrice Rosaria De Cicco ha offerto
una delle più acute interpretazioni, perché a suo avviso Ciro ha una “funzione”
e continuerà ad avere una funzione. Di apportare unione e pace tra le parti smembrate
di questa città.
Commenti
Posta un commento