NEL CAMPO ROM DI SCAMPIA, TRA SOGNO E PROFEZIA/1
di fratel Enrico delle Scuole Cristiane
Sono stati Battista e Martino i primi due bambini rom a darmi una mano a spazzare una parte dello spiazzo cementato che si trova di fronte al loro campo pieno di vetri e di piccola immondizia; ci sembrava ideale per far colorare i bambini, farli distendere, giocarci. Lo spiazzo era già stato spazzato da noi due settimane fa proprio per donare ai bambini un luogo un po' più pulito e sicuro dove stare. Enzo, un giovane papà, si era poi unito a noi nella pulizia.
Sono stati Battista e Martino i primi due bambini rom a darmi una mano a spazzare una parte dello spiazzo cementato che si trova di fronte al loro campo pieno di vetri e di piccola immondizia; ci sembrava ideale per far colorare i bambini, farli distendere, giocarci. Lo spiazzo era già stato spazzato da noi due settimane fa proprio per donare ai bambini un luogo un po' più pulito e sicuro dove stare. Enzo, un giovane papà, si era poi unito a noi nella pulizia.
Finiti i bans, i bambini e qualche neonato accompagnato dalla mamma o
dal papà hanno invaso festosamente la spazio cementato e hanno cominciato, come
facciamo con loro da giorni, a disegnare o giocare con i gessi... animali,
case, ma anche tante parole, la richiesta di scrivere il proprio nome o qualche
piccola e semplice frase... La più gettonata è comunque "Ti amo"...è
sempre più forte. Appaiono così nomi e parole seguite con solerzia precisione e
impegno dalla propria parola gemella scritta da uno dei nostri piccoli amici; è
l'esercizio e il divertimento più gettonato...sapienza dei piccoli e degli
umili.
E' stato bello osservare che ogni spazio ripulito veniva subito abitato
da qualche bambino che portava il suo gessetto colorato e cominciava a colorare
il grigio cemento. Sara, una diligente bambina di 8-9 anni, mi si avvicina e
chiede perché continui a pulire solo questa parte della gettata di cemento e
non pulisca vicino agli alberi dove c'è oggettivamente più ombra; non sembra
per nulla convinta dalla mia spiegazione e mi suggerisce di spazzare anche
quella parte. Le chiedo cosa vorrebbe fare se quello spazio fosse pulito e lei,
sorridendo impacciata, mi confida che le piacerebbe portare in quell'angolo
ripulito due sedie e un tavolo e aggiunge "per sedersi insieme".
Spinto dal desiderio sognante di Sara, mentre il campo è in allegro
fermento per la presenza danzante, giocante e pitturante dei volontari, mi
metto a spazzare sotto gli alberi. Qualcuno tra i genitori che sempre osservano
attentamente la nostra presenza, mi chiede che senso abbia quello che sto
facendo e mi invitano a lasciare stare. Rispondo che sto semplicemente facendo
qualcosa affinché i loro piccoli abbiano uno spazio pulito, perché era un loro
diritto. Enzo, il papà che già prima mi aveva dato una grande mano nel ripulire
l'altro spazio, non si perde d'animo e si unisce all’azione ecologica... Spostiamo
insieme un grande materasso di gomma piuma... Io riprendo la scopa e vengo
letteralmente circondato da scriccioli di 4-5-6 anni che vogliono aiutarmi;
nego loro la scopa e gli chiedo di raccogliere tutti i pezzi dei frigoriferi
rotti e smembrati gettati in quell'area e anche sotto gli alberi.
La gioia dei bambini è proporzionale al loro impegno: sorridenti
trascinano, spingono, tirano anche in due i pezzi più pesanti, sempre
richiamando la mia attenzione; i bambini e le bambine si moltiplicano e tanti
sono impegnati a raccogliere l'imbottitura, ingombrante ma leggera, dei
frigoriferi. A quel punto un giovane papà mi si avvicina e mi dice che ora
tocca a lui pulire un po' e mi chiede la scopa; gliela lascio a vado con i
piccoli a raccogliere gli oggetti ingombranti, elogiandoli e incitandoli (facilissimo...)
a fare di più.
Non so in quale momento preciso sia avvenuto il miracolo, ma so di
essermi girato e aver visto due donne con in mano la scopa che si erano unite a
noi, un signore aveva portato badile e carriola per raccogliere e spostare i
rifiuti accumulati, un altro con una mazzetta piegava gli spuntoni di ferro che
da sempre danno fastidio e facevano inciampare i bambini. Ero sbalordito e
felice...sempre più gente si univa, anche a spostare piccole cose. Il giovane
papà mi dice che non se la sentivano di pulire in mezzo a quest'inferno dove
vivono; gli confido che ciò non bisogna farlo per noi, ma per gli altri e che
tutto ciò funziona se è fatto insieme, in cooperazione. Mi ascolta, sorride,
annuisce e continua a spazzare.
C'è un entusiasmo generale, la gioia danza tangibile nell'aria, sembra
che qualcosa di nuovo stia succedendo, nuovi sorrisi spuntano, forse preghiera
di lode... Un'anziana signora rom, vestita di tutto punto secondo le loro
tradizioni, mi dice di guardare come è bello che tutto sia pulito. Simone non
smette di farmi d'assistente con il suo sorriso senza incisivi superiori... Ogni
tanto batte un cinque con me...
Sono felice; mi sembra di realizzare la mia vocazione di fratello e di inserzione...
Ascoltare, cogliere e cercar di realizzare i sogni dei piccoli, dare l'esempio,
indicare una possibile strada, coinvolgere, farsi da parte e dare agli altri il
ruolo di protagonisti.
Lo spiazzo ha un nuovo aspetto, un nuovo colore e un nuovo gusto per
tutti. Rimane dell'acqua stagnante con molti rifiuti; Nuria mi assicura che lo
puliranno loro, in modo tale che tutto sia bello; il 2 agosto è una loro festa.
Il sogno deve attuarsi in una comunità e con la comunità. Oggi è Santa
Marta, colei che "si agitava per molte cose"; senza nulla togliere
alla preziosità di chi contempla, essere d'esempio nel fare è necessario: «l'uomo contemporaneo ascolta più volentieri i
testimoni che i maestri, o se ascolta i maestri lo fa perché sono dei
testimoni» (Evangelii Nuntiandi n. 41); la profezia di Marta è
importante quanto quella di Maria, perché fa e invita a fare, fa perché altri
godano, perché anche altri possano far festa; fare non da soli, ma insieme,
fare spazio agli altri, riflettere su ciò che si fa, sognare insieme e poi
fare! Necessario è stato raccogliere il sogno di Sara: che bello essere i
raccoglitori dei sogni dei piccoli e delle piccole... Sogni raccolti
nell'ascolto, come nell'intuizione donata dallo Spirito, sogni grandi e
irrealizzabili come piccoli che necessitano solo il nostro "Sì!";
tutti i sogni sono importanti e preziosi e non sono da trascurare. Raccoglitori
e attuatori di sogni, un ascolto e un impegno che ti trasforma. "Quotidianamente
l'Istituto dei Fratelli è trasformato dai giovani che consentono ai Fratelli di
accompagnarli come “fratelli maggiori" (circ. 461 5.16).
Grazie Sara che trasformi anche me!
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