SUL SENTIERO DEL VIANDANTE. ESPERIENZA DI VIAGGIO-INCONTRO

a cura di Giacomo D'Alessandro

- 12/15 luglio 2014, Lago di Como -
da Abbadia Lariana a Colico
…dove l’acqua riflette le cime e antiche pietre raccontano storie…
Viandante, sono le tue orme
il sentiero e niente più;
viandante, non esiste il sentiero
il sentiero si fa camminando…
***
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
***
Con queste frasi affisse ad un albero è iniziato il mio percorso solitario sul Sentiero del Viandante, pista millenaria, unica per secoli a unire i paesi sulle sponde del Lago di Como, conducendo dal Nord Italia in Svizzera. Sono partito sotto un diluvio dirompente. Sono partito perché dovevo partire. Niente compagni di viaggio, stavolta. Ogni tanto bisogna trovarsi da soli. In silenzio. A tu per tu con il flusso scatenato di pensieri, umori, ansie, preoccupazioni, desideri… Vorrei essere altrove, vorrei fare dell’altro, vorrei quella persona, vorrei…
Del Sentiero del Viandante avevo sentito parlare da diverse persone. Sospeso a mezza costa sulle montagne che circondano il Lago, si apre continuamente con parapetti naturali da cui lo sguardo abbraccia la distesa d’acqua, i monti e i paesi di fronte; le nubi… Spesso non ci facciamo caso, ma vedere tanto cielo, o vederne poco, fa differenza. Ci se ne accorge quando grandi spazi aperti ci mostrano una distesa di cielo mozzafiato, disegnato ad altorilievi da ogni sorta di nubi con le loro forme epiche e indefinite. E’ in quel momento che io respiroprofondamente, e stanchezza e oppressione scivolano via dagli occhi. L’impagabile dipinto del mondo si squaderna in me. E un lago non è come il mare. In un lago cadono a picco i riflessi delle montagne, dei boschi e delle rocce, delle nevi primaverili. Un lago è specchio del cielo e dei giganti di pietra, di verde e bianco, che lo trasformano in un amplificatore di luce, pace e armonia.
Quel ramo del lago di Como che volge a mezzogiorno...” recita uno degli incipit più conosciuti nel nostro paese. Quel Manzoni narratore ancora affrontato da qualunque studente d’Italia. Anche questo rende un sentiero evocativo, ricco di storia, di umanità e di vita. Un lago come specchio e memoria. Un viandante come colui che sbirciando dall’alto, a passo lento, prova a cogliere qualche visione di bellezza e riflesso del tempo… Dice Stendhal ne Il Rosso e il Neroche lo scrittore è come colui che porta una gerla, con dentro uno specchio rivolto all’ingiù, lungo una strada fangosa. Molti se la prendono con lo scrittorecome se il fango della strada fosse colpa sua. Ma egli non fa che darne alcuni riflessi.
Colpiscono tutti questi “borghi sospesi”, a volte più a volte meno abitati (e a volte più a volte meno “sospesi”), di cui è facile capire perché li abbiano costruiti in luoghi così belli (da qui si vede tutto), ma di cui è anche difficile immaginarne l’abitabilità, oggigiorno. Noi, civiltà urbanizzata, che in cambio di un presunto progresso e cosiddetto benessere abbiamo abbandonato le campagne ed i boschi, dimenticandoci che si può vivere anche (e forse più armoniosamente) dei frutti della terra…che oggi significano anche promozione del territorio, della cultura locale, dei prodotti e dell’artigianato, degli eventi tipici e delle arti, della storia e dei luoghi più significativi, dell’ospitalità e accoglienza. Della ripresa sana della terra e dell’allevamento. Orizzonti nuovi per questi borghi gioiello, spesso deserti?
Il primo giorno ho conosciuto la via umida e scivolosa dalla pioggia, i profumi della terra e il buio delle nubi. Il secondo giorno sono salito sulle montagne indorate dal sole mattutino, nel silenzio. Il terzo giorno ho camminato conWalter, amico camminatore, maestro di teatro terapia, che avevo conosciuto due anni fa sulla Via della Costa ligure, partecipando al cammino evento Stella d’Italia. Mi ha fatto dono della sua accoglienza nella casa laboratorio di Colico, dove inoltre dipinge; mi ha condiviso il parlare e il tacere di una giornata di cammino; mi ha trasmesso qualcosa in più sulla spiritualità dei luoghi, sull’energia che si può percepire attingendo a sapienze antiche di civiltà lontane.
Sul Sentiero del Viandante ho incontrato poche persone. E anche questo è dono del viaggio. A volte l’incontrare, a volte il restare soli, senza scuse per non stare un po’ con se stessi, chiedendosi “Come va? Dove stai andando? Cosa cerchi dalla vita?”. L’incontro più surreale è stato quello con Tom Bombadil. Racconta Tolkien che costui “è un tipo assai allegro, porta stivali gialli e una giacca blu cielo”, è il più vecchio, ed è signore di bosco e collina. Quel vecchietto dall’accento indefinibile, dalla pelle come di corteccia, barba bianca e stivali gialli, che a passo inesorabile con una sacca appesa ad un nodoso bastone risaliva una ripida strada di montagna, era proprio il nostro Tom. Sorriso sdentato, sguardo remoto, dimora segreta. Nel nulla, solo, sul suo sentiero quotidiano. Credo davvero che, a insaputa nostra, stupida e distratta “gente alta”, dietro a questi personaggi “fuori”, indefinibili e inafferrabili, si celino ancora gli antichi custodi di questa terra che, nel silenzio e nell’oblio, resistono, presenze millenarie di cui non avvertiamo il valore.
Il Viandante ti parla. A suo modo, ripensandoci spesso dopo la fine del viaggio, mi sono reso conto di come questo sentiero mi abbia parlato. Hanno parlato le sue pietre su cui poggiavo i piedi, dopo tanti secoli di passaggi di umanità e di vita, di sopravvivenza e di violenza. Hanno parlato le chiesette e le cappelle di una spiritualità popolare che oggi va cercata in altre forme, educata nella sua essenza ad essere vissuta, nei molti modi autentici e adeguati del nostro tempo. Hanno parlato i boschi floridi, la pioggia avvolgente, i fiori sbocciati, isilenzi profondi, le acque sciabordanti. Ha parlato l’acqua del Lago in cui mi sono immerso a fine viaggio, ristorando i piedi stanchi. Ha parlato dentro di me la mia vita, i miei desideri di andare e di tornare, le mie paure di non essere capace, di non sapere la direzione. La mia certezza della sana imprevedibilità elibertà, che si incontra ogni volta che ci si mette in cammino.
Per saperne di più…

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