DIALOGHI SULLE MAFIE, ALTRO CHE "GOMORRA" IN TV

tratta da ilmattino.it
Nella sala del capitolo del restaurato Convento di San Domenico a Napoli, dal 4 al 8 novembre scorso, per iniziativa dell’Università degli studi Suor Orsola Benincasa e del Forum universale delle culture ha preso vita un’autentica arena di discussione sulle mafie in cui docenti universitari, esponenti della magistratura, delle forze di polizia, delle istituzioni, del volontariato, del mondo della cultura, hanno dialogato per approfondire la conoscenza e riflettere sulle trasformazioni e i nuovi scenari delle mafie nostrane nell’era della globalizzazione.

Il dialogo tra studiosi ed esperti ha spaziato dalla diffusione delle mafie al Nord Italia e in Europa, fino al ruolo delle antimafie istituzionali e sociali, dalle trattative stato-mafie alla 'ndrangheta, dal narcotraffico e l’inferno messicano al peso delle mafie nell’economia e nella finanza. Non ultima per significato, la scomunica dei mafiosi, lo Stato e la Chiesa di fronte alle mafie. Un parterre di interessati ha visto sopratutto giovani delle università napoletane, ma si deve lamentare la scarsa attenzione dedicata all’evento da parte della stampa che non contribuisce ad una costante ed aggiornata attenzione sulla camorra e le altre mafie, tema da non delegare all’accademia o a pochi studiosi e giornalisti.

Nell’ultimo decennio, infatti, una serie di studi e ricerche non solo sociologici hanno interessato in particolare i gruppi della criminalità organizzata in Campania, di cui questo Convegno in un certo senso è una continuazione. Da vari interventi sono venute chiarificazioni riguardanti il modo di considerare le mafie, che comprendono in un unicum le varie organizzazioni criminali del nostro paese e le loro specificità storiche, sociali e culturali differenti; in primo luogo occorre superare la visione emergenziale in riferimento a determinati eventi di lotte sanguinose tra clan e violenze sulle persone e le cose, mentre persistono le attività illegali, semilegali e legali sul territorio.

In secondo luogo, la camorra come forma di criminalità organizzata è parte integrante della storia di Napoli, elemento costitutivo della società campana. Per molteplici aspetti e relazionalità non è un fatto “estraneo” al tessuto sociale. In terzo luogo negli stessi interventi di contrasto (e giudiziari) per una più adeguata comprensione bisogna superare la visione strettamente provinciale, in riferimento alla diffusione e radicamento delle mafie al Nord d’Italia ed in Europa e ai traffici internazionali. Quarto, in considerazione delle crescenti infiltrazioni nell’economia e nella politica, la stessa prassi giudiziaria si deve dotare degli strumenti non solo per la repressione degli atti violenti, ma delle dannose infiltrazioni nelle attività economiche in veste anche legale, e nelle pratiche della varie amministrazioni. Oltre alla confisca dei patrimoni e al loro uso sociale, assume significato di sottrazione di un patrimonio simbolico la scomunica ecclesiastica e la negazione dei sacramenti ai mafiosi.

Gli scenari delineati delle mafie nell’epoca della globalizzazione riguardano l’ascesa negli ultimi decenni delle diverse organizzazioni criminali nelle regioni prospere del Nord d’Italia e d'Europa, la loro infiltrazione nell’economia e nella politica complici gli interessi economici, la loro mimetizzazione per un più facile inserimento, l’internazionalizzazione dei lucrosi traffici della droga, che consente il riciclo di ingenti capitali in attività legali, senza produrre sviluppo. Il contesto della loro diffusione ha esaltato la capacità adattiva delle mafie che hanno reagito al mutare delle condizioni istituzionali, economiche e sociale, metabolizzando gli elementi di novità senza intaccare il proprio substrato culturale, riadattando, integrando ed elaborando i modelli tradizionali. Oscillando tra arcaismo e modernità, si configura una coesistenza di permanenze e trasformazioni che amalgano innovazione e conservazione.


L’osservazione, lo studio e la ricerca sui gruppi della criminalità organizzata detta “camorra” e sulle altre mafie deve continuare valorizzando iniziative di approfondimento come il Master di II livello in criminologia e diritto penale presso l’Università degli studi di Napoli Federico II ed il Master in Scienze criminologiche, investigative e politiche della sicurezza presso l’Università degli Studi Suor Orsola Benincasa. Non si può più dar spazio alle fiction Tv Gomorra che passano per realtà.

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