Movimenti razzisti: popolari o manovrati? Invito alla vigilanza
tratta da indipendent.co.uk |
I recenti episodi di esplosione
di disagio sociale in diverse metropoli italiane (Milano, Roma, Napoli), con
scontri tra residenti e immigrati per occupazione abusiva di abitazioni (Milano)
e contro la presenza di rifugiati in strutture di accoglienza (Tor Sapienza a
Roma) , insieme agli interventi strumentali e manipolatori del Presidente della
8° Municipalità di Scampia per il degrado e l’illegalità del campo nomadi
spontaneo di via Cupa Perillo - richiedono una lettura non conformista per
capire se ci sono burattinai dietro a mobilitazioni e manifestazioni popolari
presentate come “spontanee”.
La trasmissione TV “Piazzapulita”
del 24 novembre titolava: “Chi manovra Tor Sapienza?” E Corrado Formigli
insinuava nella discussione che le manifestazioni popolari degli abitanti di
questa periferia nella città fossero manovrate da gruppi politici di estrema
destra anche in considerazione di alcuni simboli portati in corteo. In questo e altri casi si tratta di strumentalizzazioni
del disagio sociale e delle mobilitazioni popolari per acquisire consensi da
parte di determinati gruppi politici, soffiando sul fuoco del disagio sociale
di periferie abbandonate e degradate.
Il problema, non solo locale, è
quello di periferie degradate che vedono l’addensamento di Rom, migranti e rifugiati
in determinate aree, che non bisogna abbandonare: vigilando sulle esplosioni di
disagio sociale e le esclusioni di soggetti deboli da parte di gruppi della
popolazione; e innescando percorsi virtuosi di vivibilità collettiva e
riconoscimento reciproco. Spirano in Italia ed Europa venti populisti se non razzisti, che fanno
parte di strategie di formazioni politiche come lo slogan “Stop all’invasione
di migranti” della Lega Nord, e determinati capziosi argomenti trovano
facilmente presa in gruppi della popolazione. A Napoli lo sgombero dei romeni
abitanti il campo di via del Riposo nel marzo scorso è stato innescato non solo
da gruppi di facinorosi ma sostenuto dal Presidente della IV Municipalità, e a
Scampia il degrado del campo nomadi di via Cupa Perillo dopo trent’anni di
esistenza è stato sollevato fuori tempo massimo in maniera ambigua dal
Presidente della locale Municipalità. D’altra parte sentimenti di tipo razzista
non di rado abitano le menti di strati popolari, che possono facilmente essere
manipolate per discorsi semplificati, alla ricerca di un capro espiatorio.
Secondo il “Comitato campano con
i Rom” ed il “Forum antirazzista” di Napoli non si tratta solo di suonare la
tromba della vigilanza a livello locale tenendo conto del contesto nazionale ed
europeo di derive populiste prima richiamato, ma di innescare una nuova “narrazione”
sul piano culturale e comunicativo di categorie ambiguamente utilizzate di
soggetti (Rom, nomadi, migranti, rifugiati) portatori di diritti (i romeni per
esempio sono cittadini comunitari) e situazioni sociali (degrado, illegalità,
abitare, istruzione, sanità, lavoro), per promuovere una convivenza pacifica nei
territori.
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