Una voce da Scampia alla fine del mondo

foto Luca D'Alessandro
La liturgia del 1 gennaio celebra non solo Maria, Madre di Dio, ma anche l’imposizione del nome a suo figlio chiamato Gesù, cioè “Dio salva” e continua a salvare. E’ il logo e titolo d’onore e di servizio della Compagnia di Gesù. In occasione della convocazione della 36a Congregazione Generale per le dimissioni del Padre Generale, è stato chiesto "Meditando sulla chiamata del Re eterno, quali riteniamo, nel nostro discernimento, essere i tre appelli più importanti che oggi il Signore rivolge a tutta la Compagnia". In un viaggio di andata e ritorno a Genova per la presentazione il 20 dicembre di un mio volume di scritti curato da Giacomo D’Alessandro Ripartire dalle periferie”, mi sono venute in mente queste tre sfide a tutta la Compagnia, senza gerarchia di ordine, certo da approfondire:

- Confermare ed attuare nelle diverse aree del mondo la leadership o centralità del popolo di Dio nella chiesa, già indicata nella precedente Congregazione Generale, curando secondo le diverse esigenze locali la preparazione teologica dei fedeli per poterla esercitare e la promozione della donna con l’accesso al diaconato e al sacerdozio secondo le vocazioni che si manifestano nelle comunità cristiane.

- Adoperarsi per la convivenza di popoli, culture e religioni nel riconoscimento, rispetto reciproco e dialogo culturale e religioso, specialmente nel campo delle istituzioni educative e dei movimenti formativi, sradicando le mentalità fondamentaliste ed etniche che conducono alla violenza e alla sopraffazione dei diversi.

- Approfondire, evidenziare, combattere le enormi disuguaglianze sociali tra paesi e singoli paesi indotte dalla cosiddetta “globalizzazione” o più specificamente dalle ristrutturazioni capitalistiche che dagli anni '70 in poi a livello globale hanno dato luogo al modo di produzione denominato “Capitalismo informazionale” (Manuel Castells, La nascita della società in rete, EGEA, Milano 2002) per la centralità della conoscenza e delle tecnologie dell’informazione con la diminuzione di redditi, diritti dei lavoratori e welfare dei cittadini. Nel discorso ai rappresentanti dei Movimenti popolari in data 28 ottobre 2014 papa Francesco affermava: "Terra, casa e lavoro, quello per cui voi lottate, sono diritti sacri. Esigere ciò non è affatto strano, è la dottrina sociale della Chiesa". Occorre sostenere e partecipare ai movimenti popolari e sociali nelle diverse aree del mondo per la difesa e riconoscimento di questi “sacri diritti”, che richiede un capovolgimento strutturale e mentale.

E’ una piccola voce che si aggiunge alle altre per un diffuso discernimento nella Compagnia universale in modo da poter rispondere alla chiamata nel nostro tempo del Re eterno, da Scampia alla fine del mondo.

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