LETTERE DALLO SRI LANKA

di Sergio Sala sj

tratta da teatrails.com
Carissimi,
a Kandy ha smesso finalmente di piovere ed è scoppiata l’estate pur essendo lo Sri Lanka nell’emisfero nord.
In casa stiamo dedicando tre settimane allo studio delle Costituzioni della Compagnia di Gesù. Affrontiamo questi documenti fondativi, non dal punto di vista meramente giuridico ma, secondo la loro natura, come strumento di discernimento per affrontare ogni aspetto della vita del gesuita, dall’entrata in noviziato all’entrata nel regno dei cieli. Ci segue un gesuita indiano dal nome semplice semplice (Changanachchery, per cui tutti lo chiamano Cianga), che ha ricoperto un po’ tutti i ruoli di responsabilità all’interno del nostro ordine religioso. L’approccio che ha scelto parte da casi concreti per arrivare ai principi, metodo forse meno rigoroso ma più piacevole da seguire.
Lo scorso fine settimana siamo andati a visitare una fabbrica di produzione di tea. Il processo per arrivare alla polvere che inseriamo nella tazza è di una complessità inaspettata. Per semplificare al massimo, esistono sei stadi di produzione: areazione per 24 ore, triturazione con presse rotanti, fermentazione in zona umida per un paio d’ore, seccaggio con aria calda ad alta pressione (l’unico combustibile utilizzato è il legno, raccolto a tonnellate nei boschi circostanti, tanto ricresce velocemente), separazione dei granelli di diversa grandezza e qualità (sia con metodi antichissimi, sia con tecnologie elettromagnetiche), impacchettamento in bustoni foderati in alluminio che vengono trasportati al mare per essere imbarcati, destinazione il mondo intero. Ho scoperto che esistono tante qualità di tea quante sono i vari tipi di uva, per cui come in Italia ci sono tanti vini, qui ci sono tanti tea di colori diversi, per chi riesce a scorgere la differenza.
Oggi siamo andati e tornati da Colombo, una sfacchinata ma ne valeva la pena. Abbiamo chiesto un incontro al professor Perera (quello che ci aveva spiegato la situazione socio-politica del Paese appena arrivati) a seguito delle elezioni presidenziali e della visita del Papa. Ci ha spiegato una serie di retroscena inquietanti, quali il tentativo di golpe da parte del presidente sconfitto la notte dello spoglio e il fatto che, se fosse stato confermato, avrebbe incarcerato e forse torturato lo sfidante. Dati gli scenari, il Paese ha dimostrato una grande maturità, e la visita del Papa è stata la ciliegina sulla torta per un processo di riconciliazione che si prospetta lungo.
Buon presidente della Repubblica anche a tutti gli italiani,
Sergio

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