Papa Francesco, vieni a Scampia!
di fratel Enrico delle Scuole Cristiane
tratta da newsgo.it |
I
cristiani hanno il dovere di annunciar Gesù senza escludere nessuno […] come chi condivide una gioia, segnala
un orizzonte bello, offre un banchetto
desiderabile. La Chiesa […] cresce […] «per attrazione». EG 14
Caro
papa Francesco,
vieni
a Scampia e imbandisci un banchetto per tutte e tutti noi!
Abbiamo
bisogno di “banchetti desiderabili”: banchetti di solidarietà, giustizia,
cultura, educazione, gioia, tenerezza e bellezza, banchetti in cui la Parola
fatta carne risuoni come balsamo e come olio profumato che cura e guarisce, in
cui il metro sia “tutto quello che avete
fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l'avete fatto a me"
(Mt 25).
Fatti
aiutare dalle donne che sono le prime, a volte le uniche, capaci di custodire
la famiglia, i figli e le figlie, costrette a tessere le fila di vite complesse,
tra difficoltà economiche, affetti in carcere, figli che non riescono ad
impegnarsi e che sono posti troppo in pericolo.
Chiedi
agli uomini di esserci, di mettere in gioco i loro molti talenti senza
scoraggiarsi, di alzarsi in piedi e stare ritti con la coscienza che l’onestà e
l’impegno sono sempre premiati.
Fatti
aiutare dalle varie associazioni che fanno tanto per far risplendere il sole su
ogni persona e con fatica, creatività e grande impegno strappano sorrisi e
ridonano speranza.
Chiedi
alle scuole di collaborare; sono, ma devono esserlo sempre più, luoghi di
accoglienza e trasformazione, di cultura e di socialità, di legalità e d’impegno,
e mai si scoraggino della loro vocazione umana, civile, ma anche cristiana di
educare in modo integrale persone pronte per domani e capaci di fare il bene
non solo per se stesse, ma per gli altri.
Fatti
aiutare dalle sorelle e dai fratelli Rom che nella grande precarietà, sono
capaci di esserci e sorridere ricordandoci la verità delle Beatitudini.
Fatti
aiutare dalle Istituzioni che non devono usare il potere per raccogliere
consensi e donare favori, ma abbiano la forza della verità e del servizio
capace di cercare il bene comune, il benessere per tutti, la dignità per ogni
persona.
Chiedi
ai servizi sanitari e sociali di essere presenti con la loro grande
professionalità e il loro impagabile impegno, senza lasciarsi schiacciare dalla
struttura che a volte li rende poco attenti alla persona che hanno di fronte.
Invita
tutte le forze dell’ordine a sedersi con tutte le persone che la vita ferita ha
allontanato dalla legalità, cosicché si realizzi una vicinanza sempre più calda
e corresponsabile per un futuro diverso.
Accanto
a loro metti i fratelli e sorelle carcerati perché ci sia nuova alleanza tra
figli e figlie del Papà/Mamma nostra che è nei cieli, per un mondo giusto
costruito insieme da tutti, perché tutti possono sbagliare, ma possono anche avere
una seconda o terza opportunità… per ricominciare insieme da capo.
Invita
tutta la città di Napoli che troppe volte vive Scampia come un “male”, come la
sua parte brutta e non come un’inedita possibilità per realizzarsi come città
con la sua cultura e tradizioni, con la sua arte e l’ingegno che si perde nei
secoli e che ha ancora molto da dare a tutta la regione, all’Italia e al mondo.
A
questo vero banchetto chiama, invita le discepole e i discepoli del Risorto,
cattolici, riformati, evangelisti, ortodossi, a "vivere la mensa con rinnovato
amore, a lavare i piedi, e a rompere ogni separazione" (p. A. Gittins,
CSSp); spingici ad aprire porte
e a stringere ogni mano; sollecitaci, ancora una volta, a non trincerarci al
riparo della “purezza” ma buttaci nella mischia della vita, delle relazioni e
degli incontri, pronti a sporcarci mani, piedi , volti per essere realmente
sorridenti e accoglienti verso tutti; facci capaci d’invitare “pubblicani e
prostitute” ai nostri banchetti, perché “ci precederanno”, e a stare sempre
all’erta per non scendere a patti con il male, il sistema; siamo invitati a
questo banchetto per servire e per dare la vita.
I
bambini e le bambine sono i primi invitati, ma mandaci fuori a invitare gli
anziani, i diversamente abili, gli e le ospiti del centro di salute mentale, i
Rom, chi non ha speranza, chi è stanco, chi non ce la fa più.
Caro
vescovo di Roma, Francesco, aiutaci a preparare questo banchetto perché allo
spezzare di ogni pane... il pane della cultura, il pane della socialità, il
pane dell’inclusione e del rispetto, il pane della giustizia, il pane della Buona
Notizia, il Pane che è Cristo… si possa rivelare gioiosamente l’amore di Dio
per noi… e correre tutti insieme su nuove strade, colmi di speranza e di
fiducia gli uni negli altri, per apparecchiare e servire nuovi banchetti
desiderabili.
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