La benedizione degli sposi. Quale ruolo per la donna?

di Francesca Avitabile

tratta da carljungitalia.wordpress.com


Sacerdote: Fratelli carissimi, imploriamo la benedizione di Dio Padre su questa sposa, e sul suo sposo, perché, uniti in Cristo nel vincolo santo del Matrimonio [e nella comunione al corpo e sangue del Signore,] formino un cuor solo e un’anima sola.
   Sac: O Dio, con la tua onnipotenza hai creato dal nulla tutte le cose, e nell’ordine primordiale dell’universo hai formato l’uomo e la donna a tua immagine e somiglianza, donandoli l’uno all’altro come compagni indivisibili, perché non siano più due, ma un essere solo; così hai insegnato che non è mai lecito separare ciò che tu hai costituito in unità. O Dio, nel tuo grande amore hai consacrato il patto coniugale, e lo hai reso simbolo dell’unione di Cristo con la Chiesa. O Dio, in te la donna si unisce all’uomo, e la prima comunità umana, la famiglia, riceve in dono quella benedizione che nulla poté cancellare, né la pena del peccato originale, né il castigo del diluvio.
Guarda con bontà questa sposa, che unendosi al suo sposo, chiede l’aiuto della tua benedizione: sia in lei pienezza di amore e di pace, sappia imitare le donne sante che la Scrittura esalta come spose e madri. Il marito viva con lei in piena comunione di spirito, la onori come uguale nella dignità e coerede del dono della tua vita, la ami sempre con quell’amore con il quale Cristo ha amato la sua Chiesa.
   Ora ti preghiamo: che si mantengano saldi nella fede e nell’obbedienza alla tua legge; fedeli a un solo amore siano esemplari per integrità di vita; fortificati dalla sapienza del vangelo diano buona testimonianza a Cristo nel mondo. [Siano guide forti e sagge dei figli che allieteranno la loro famiglia e possano vedere i figli dei loro figli]. E dopo un vita lunga e serena siano accolti nella tua casa, in compagnia dei santi. Per Cristo nostro Signore

Questa e' la preghiera letta durante il rito del matrimonio (il grassetto è mio).
La domanda che mi è saltata in testa nasce dalla proposta che Cristo sia posto come modello di identificazione solo per il maschio: mi domando cosa significhi questo a livello teologico, cioè dell'immagine di Dio offerta al popolo, e in particolare alle donne. A fatica si è intuito che Dio non può essere rappresentato solo come Padre, ma dev'essere integrato con l'immagine della Madre, cioe' Padre-Madre, a rappresentare l'interezza. Gesu' ci viene presentato come incarnazione, cioè il Dio che si fa uomo: uomo-maschio o uomo maschio/femmina?
La questione non mi sembra peregrina: poichè Gesù è Dio e le donne sante del vangelo evidentemente no, se le donne sono chiamate a imitare le donne sante e i maschi Gesù, le donne sono destinate a restare sempre un gradino sotto nell'avvicinamento a Dio? E che ne è dello Spirito, che realizza il mistero della Trinità?
La donna si unisce all'uomo e chiede la benedizione di Dio; non c'è simmetria con il maschio... Il patto coniugale è paragonato all'unione di Cristo con la Chiesa; poichè il maschio è chiamato ad amare la donna come Cristo ha amato la Chiesa, ne consegue che la Chiesa è donna? E quando ci sarà concesso di vivere questo?
Domande da animo inquieto, alla ricerca della pienezza della verità dell'essere...

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