La religione nell'evoluzione umana, uno studio di R.Bellah


 
Nella lettura durante il periodo estivo di studi nell’ambito della sociologia della religione, mi sono imbattuto in una ricerca di ampio respiro del sociologo statunitense Robert Bellah (scomparso il 30 luglio 2013), Religion in Human evolution: From the Paleolithic to the Axial Age, Harvard University Press 2011, pp. 784, risultato di interesse di tutta una vita per la religione e di tredici anni di lavoro. L’opera non è stata tradotta in italiano, anche se oggetto di discussione: La religione nell’evoluzione umana: Robert Bellah in discussione, in Fenomenologia & Società, 2/2013, Rosenberg&Sellier. Proponiamo una breve ed non esaustiva presentazione dell’opera, per segnalare la possibilità di studiare il fenomeno religioso nella prospettiva dell’evoluzione umana, al di là delle miserie della religione intorno a noi, per darci una ragione del fenomeno religioso in una prospettiva più ampia di studio.

La religione nell’evoluzione umana di Robert Bellah è un'opera di straordinaria ambizione – una sottile ricerca ad ampio raggio sul nostro passato biologico per scoprire i generi di vita che gli esseri umani hanno immaginato più spesso degno di essere vissuto. Offre ciò che spesso è considerata una (proibita) teoria delle origini della religione che penetra, specialmente ma non esclusivamente, l’evoluzione culturale.

Come i nostri primi antenati hanno trasceso le sfide quotidiane della vita di ogni giorno per abbracciare una realtà alternativa che poneva in questione il significato della lotta quotidiana? Robert Bellah, uno dei principali sociologi del nostro tempo, identifica una serie di capacità culturali, come il danzare comunitario, il narrare storie ed il teorizzare, la cui emergenza rese possibile lo sviluppo di tipo religioso. Utilizzando gli ultimi risultati della biologia, della scienza cognitiva, della psicologia evolutiva, traccia l’espansione di queste capacità culturali dal Paleolitico all’Era Assiale (all’incirca il primo millennio prima di Cristo) quando gli individui e i gruppi sfidarono le norme e le credenze delle società di classe governate da re ed aristocrazie. Questi profeti religiosi o rinunciatari non riuscirono a fondare utopie alternative, ma lasciarono una eredità di critica che non sarebbe stata messa a tacere.

La trattazione di Bellah delle quattro civiltà dell’Era Assiale - nell’antico Israele, Grecia, Cina ed India – mostra che tutte le religioni esistenti – insieme profetiche e mistiche – sono radicate nella storia che narra. La Religione nell’evoluzione umana risponde all’esigenza di una storia critica della religione fondata nell’intera serie di costrizioni e possibilità umane.

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