Donne-prete, Francesco puoi mirare più in alto!


Nel viaggio di ritorno dagli Stati Uniti, rispondendo alle domande dei giornalisti, in merito alla dibattuta questione delle donne sacerdote, papa Francesco ha di nuovo dichiarato: “Non si può fare, Giovanni Paolo II lo ha detto chiaramente”. Ed ha aggiunto: “Non perchè le donne non ne abbiano capacità. Anzi le donne nella chiesa sono più importanti degli uomini. Perchè la chiesa è donna”. Ci veniva in mente, rispetto al fare le donne sacerdote, il detto popolare “Papa bolla, papa sbolla”, che non sembra valere in questo caso. Perchè, se ne sono capaci? Soprattutto mi sovveniva una dichiarazione di Bill de Blasio, sindaco di New York dopo l’incontro con papa Francesco sui gradini della cattedrale di St.Patrick. La forza di Francesco sta nel mirare sempre più in alto, è un esempio da seguire. Ci sta mostrando ed insegnando che possiamo realizzare molto di più di quello che pensiamo. Sta cambiando l’idea di ciò che è possibile (cfr La Repubblica, 26 settembre 2015). Aggiungiamo e ci auguriamo non solo nella società, ma anche nella chiesa. 

C’è quindi una sorta di tappo, che non è solo una dichiarazione definitiva di un pontefice (che certo se non andiamo errati non è infallibile) ma deriva da una costruzione sociale secolare dello status delle donne nelle diverse società, culture  e nella stessa chiesa, che non è immutabile.  E di cui vanno approfondite motivazioni e pregiudizi. Fa specie che queste decisioni siano prese da uomini per le donne, come si rileva in analisi sociologiche, a parte la santità o meglio sacralità di chi le emette che sempre umano è sotto la sacra volta. 

Viene da pensare che se il clero potesse essere uxorato, cioè sposato, potrebbe avere una “conoscenza” personale ed intima della donna, foriera di superamento di pregiudizi e di promozione di pari opportunità anche nella chiesa.
Se le donne sono più importanti degli uomini nella chiesa, ed in ogni caso eguali di fronte all’Altissimo, perchè chiudere porte all’accesso al sacerdozio in presenza di autentiche vocazioni e congrua preparazione nelle comunità cristiane? Caro papa Francesco, come Benigni in un famoso film, prima di lasciare il servizio petrino e tornare in Argentina perchè non fai lo scherzetto di aprire la possibilità a donne vocate di accedere al sacerdozio, mirando più in alto del conformismo  ecclesiastico, dimostrando che è possibile?
DONNA E’ BELLO!

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