Solidali coi Rom, per valide alternative ai campi. Lettera al Presidente De Luca


Egregio Sig. Presidente,
il COMITATO CAMPANO CON I ROM, che raccoglie associazioni, gruppi, singoli, attivi da oltre un decennio per  la difesa e la promozione dei diritti e delle condizioni di vita delle popolazioni Rom a Napoli ed in Campania, con un'azione di advocacy, ha accolto con preoccupazione sue ripetute dichiarazioni in merito alla volontà di procedere allo sgombero dei campi Rom esistenti nella Regione. Ultimamente in merito ai campi Rom nella zona dei roghi è stata riportata l’affermazione: "A inizio ottobre sarà svuotato quello di Giugliano, poi passeremo a Casoria, Scampia ed i restanti della Campania. Gli occupanti, se lo riterranno, potranno restare in qualche immobile. Mi sento di chiedere allo Stato di usare la mano pesante" (La Repubblica Napoli, 23/9/2015).

Ci corre l’obbligo di rilevare, in primo luogo, che il linguaggio utilizzato non sembra appropriato se non offensivo nei confronti dei singoli e delle famiglie che compongono le popolazioni Rom, che da decenni vivono in precari e degradanti “campi nomadi” (campland è stata definita questa sistemazione in Italia), quasi si trattasse di svuotare da "scarti umani" (secondo la terminologia di papa Francesco) contenitori di immondizie per scaricarli dove? Inoltre questa terminologia non è adeguata alla natura di una “emergenza umanitaria”, come è da definire la condizione dei vari gruppi Rom anche nella Regione Campania, che richiede adeguate politiche sociali per il superamento della sistemazione dei Rom in precari e degradanti “campi nomadi” come richiesto più volte da organismi del Consiglio d’Europa. Il Commissario dei diritti umani del Consiglio d’Europa, denunciando come sbagliata la creazione di campi isolati ed emarginati in Italia, osservava recentemente: "I campi ghetto portano gravi violazioni dei diritti umani. Violano sia i parametri internazionali e nazionali, sia la politica delle stesse autorità italiane in materia: la Strategia nazionale per l’inclusione dei Rom del 2012 non lascia spazio agli accampamenti che emarginano. Si devono trovare valide alternative. Nuovi sforzi devono essere fatti per andare incontro alle necessità abitative dei Rom. Per cercare alternative migliori, l’Italia non ha bisogno di guardare lontano. Alcune esperienze incoraggianti a livello locale potrebbero essere prese ad  esempio" (Nils Muizniers, “Cosa serve davvero per integrare i Rom”, in la Repubblica, 8 aprile 2015).

Si comprende l’urgenza di provvedere alla individuazione e realizzazioni di valide alternative agli accampamenti emarginanti,  per andare incontro alle necessità abitative dei Rom, per i ritardi accumulati nelle politiche regionali. Non certo con ruspe e guanti di ferro perché si tratta di persone umane, di minoranze con aspettative e diritti riconosciuti dalla legislazione internazionale, europea e nazionale. La nostra sensibilità e tradizione, più volte richiamata in occasioni di sgomberi di campi, ci ricorda che non può essere realizzato alcuno sgombero senza preventivamente offrire alternative abitative a famiglie con donne e numerosi bambini, per cui saremo sempre vigili. Non spetta a noi indicare come ragionevolmente e civilmente si debba procedere non ad uno svuotamento dei campi ghetto dei Rom in Campania, ma alla realizzazione di valide alternative abitative, sulla base di una pianificazione nel tempo del progetto di inclusione sociale da tempo atteso da popolazioni migrate nel nostro paese,  come sopra indicato. Anche per non perdere fondi comunitari per la realizzazione di progetti di sistemazione abitativa come per esempio previsto per il campo di Cupa Perillo a Scampia.

Sembra opportuna ed urgente la convocazione da parte dell’Ente Regione di un tavolo con gli Enti territoriali, le Istituzioni, i servizi sociali interessati,  le rappresentanze di Associazioni e Comitati pro Rom e degli stessi Rom e così via, per definire una strategia graduale secondo una cronologia prestabilita, in riferimento alle diverse situazioni dei campi sul territorio di uscita volontaria dai campi. A  questo scopo occorre proporre una pluralità di soluzioni abitative alternative e relativi incentivi come in altri regioni e Comuni. E’ una questione di civiltà e ragionevolezza.
Sempre vigili, siamo disponibili per utili colloqui e collaborazioni.

Per il “Comitato Campano con i Rom
Alex Zanotelli, Domenico Pizzuti

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