La Roccia, storia di una cooperativa a Scampia


di Cooperativa sociale Giovani di Scampia onlus

La Cooperativa La Roccia nacque nel 2005 a vent’anni dall’arrivo dei padri gesuiti a Scampia. La Compagnia di Gesù stava iniziando la terza fase della sua presenza nel quartiere, dopo un primo periodo di collaborazione nelle parrocchie ed un secondo di gestione di una chiesa; all’inizio del terzo millennio si profilava l’impegno in una nuova struttura, l’attuale Centro Hurtado. 
Fin dalla prima fase il metodo vedere/giudicare/agire aveva spinto i religiosi a promuovere attività produttive, perché la mancanza di lavoro era drammatica già allora. Dopo le prime esperienze ed i primi corsi di formazione, si poteva fare il salto di qualità aprendo laboratori stabili. La sfida raccolta da padre Fabrizio Valletti assieme a tanti amici di Napoli e di altre parti d’Italia realizzò una cooperativa che adesso consta di un laboratorio artigianale di sartoria, uno di legatoria-cartotecnica-restauro del libro, una produzione di ortaggi in collaborazione con altre realtà del territorio.

Il nome La Roccia è ispirato ad un famoso brano evangelico: “chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, è simile a un uomo saggio che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa non cadde, perché era fondata sopra la roccia.” (Mt 7, 24-29). Il testo prosegue descrivendo l’azione 
dell’uomo stolto che fonda la sua casa sulla sabbia. Come ogni esperienza umana, anche la nostra cooperativa deve affrontare pioggia, inondazioni e venti: il nome scelto indica quale atteggiamento vogliamo assumere (l’ascolto), su quale base vogliamo fondare l’opera (sulla roccia), quale tipo di uomo vogliamo essere (il saggio). 

La situazione attuale della cooperativa è in realtà abbastanza “friabile”, considerato che la produzione, la commercializzazione e la gestione annaspano di fronte alla durezza (quella sì) dell’economia contemporanea. Di conseguenza, il mondo della solidarietà che ha caratterizzato la nascita de La Roccia deve diminuire ma gradatamente, spingendo i soci ad una progressiva autonomia confrontandosi con le leggi del mercato. L’immagine adeguata è quella di una persona in crescita: a dieci anni di vita un bambino è ancora dipendente dai genitori, ma è già iniziata la fase in cui sperimenta la sua autonomia che aumenterà negli anni seguenti fino all’età adulta. E come nella parabola umana l’adolescente vive il desiderio di autonomia, lo stesso atteggiamento deve caratterizzare i nostri soci, altrimenti mancherà l’emancipazione necessaria ad un processo di vera maturazione. 

Un segnale di questa voglia di crescita è il marchio fatto@scampia, apparso nel 2013 quando la cooperativa aveva otto anni di vita. Il marchio è apprezzato da molti ed invidiato da alcuni tanto che è stato necessario depositarlo alla Camera di Commercio. Gli esperti di marketing ci invitano a sbandierarlo e promuoverlo. Se non lo facciamo, dipende più dalla fedeltà al suo messaggio che dalle lentezze che ci contraddistinguono. Infatti noi preferiamo sbandierare non il marchio, ma il fatto. Ogni volta che produciamo qualcosa di nuovo e di bello, ogni volta che siamo convinti di aver espresso le nostre potenzialità, quello è il momento di esibire fatto@scampia. Se questo va contro la logica moderna dell’immagine, allora accettiamo di rimanere in controtendenza rispetto al mondo dell’apparire finalizzato a se stesso. D’altra parte, i fatti a cui diamo vita e forma si estendono ben oltre il settore produttivo, tanto che abbiamo iniziato ad utilizzare il marchio anche nel caso di interessanti iniziative culturali, formative, decorative, di promozione umana. 

Buon compleanno e grazie a tutti i soci e sostenitori!

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