Padre Sosa: "Prima il discernimento e la coscienza personale"

dall'intervista di Rosso Porpora a p. Arturo Sosa, generale della Compagnia di Gesù, il 18 febbraio 2017


C’è il cardinale Gerhard Ludwig Műller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, che in un’ampia intervista al mensile cattolico “il Timone” di febbraio 2017 annota - a proposito di matrimonio - che “nessun potere in Cielo e in Terra, né un angelo né il Papa, né un concilio né una legge dei vescovi, ha la facoltà di modificarlo”. Osserva ancora il porporato tedesco: “Le parole di Gesù (NdR: in questo caso a proposito della sacralità del matrimonio) sono molto chiare e la loro interpretazione non è una interpretazione accademica, ma è Parola di Dio. ‘Fondamentalista cattolico’ anche Műller?
Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù… a quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito…

Ma allora, se tutte le parole di Gesù vanno esaminate e ricondotte al loro contesto storico, non hanno un valore assoluto…
Nell’ultimo secolo nella Chiesa c’è stato un grande fiorire di studi che cercano di capire esattamente che cosa volesse dire Gesù… capire una parola, capire una frase… le traduzioni della Bibbia cambiano, si arricchiscono di verità storica… Pensi un po’: per me, venezuelano, una stessa parola può avere un significato diverso se detta da uno spagnolo…Ciò non è relativismo, ma certifica che la parola è relativa, il Vangelo è scritto da esseri umani, è accettato dalla Chiesa che è fatta di persone umane. Sa che cosa dice san Paolo? Non ho ricevuto il Vangelo da nessuno degli Apostoli. Sono andato a trovare Pietro e Giacomo per la prima volta tre anni dopo la conversione. La seconda, dopo dieci anni e in quell’occasione abbiamo discusso di come va compreso il Vangelo. Alla fine mi hanno detto che anche la mia interpretazione andava bene, ma una cosa non dovevo dimenticare: i poveri …. Perciò è vero che nessuno può cambiare la parola di Gesù… ma bisogna sapere quale è stata!

E’ discutibile anche l’affermazione (cfr. Matteo 19, 3-6) “ Non divida l’uomo ciò che Dio ha congiunto ”?
Io mi identifico con quello che dice papa Francesco: non si mette in dubbio, si mette a discernimento…

…cioè si mette in dubbio, poiché il discernimento è valutazione, è scelta tra diverse opzioni…Non c’è più un obbligo di seguire una sola interpretazione…
No, l’obbligo c’è sempre, ma di seguire i risultati del discernimento. Non è una qualsiasi valutazione…

Però la decisione finale si fonda sul giudizio relativo a diverse ipotesi…Prende in considerazione dunque anche l’ipotesi che la frase “l’uomo non divida….” non sia esattamente come appare… Insomma mette in dubbio la parola di Gesù…
Non la parola di Gesù, ma la parola di Gesù come noi l’abbiamo interpretata… Il discernimento non sceglie tra diverse ipotesi ma si pone in ascolto dello Spirito Santo, che – come Gesù ha promesso – ci aiuta a capire i segni della presenza di Dio nella storia umana.

Padre Sosa, come già accennato ci sono non pochi cattolici (certo più di quattro gatti) che faticano molto a seguire certi insegnamenti e certi gesti di papa Francesco, oltre che le sue continue rampogne…Gli si rimprovera di creare confusione. Perché non riescono a seguire? Sembra che con papa Bergoglio vengano a mancare quei punti d’appoggio necessari in una società ‘fluida’ come la nostra; punti d’appoggio che fino a poco fa erano garantiti dalla Chiesa, per così dire ultimo bastione in un mondo secolarizzato…
Sì, è vero che non sono quattro gatti. La fatica di seguire Francesco si riscontra non solo in Europa e negli Stati Uniti, ma anche in America latina, dappertutto, in tutto il mondo. Però la funzione della Chiesa non è quella di essere un bastione contro la modernità… 

…una modernità che calpesta i valori umani fondamentali. Basti pensare all’imposizione tramite massmedia e scuola di Stato (attraverso veri e tristi cavalli di Troia come la lotta contro il “bullismo” e la “violenza di genere”) di un’ideologia disumana come quella del gender , che mira a trasformare la persona in un individuo debole, senza identità, alla mercè di ogni burattinaio finanziario o libertario…
Però io ricordo il messaggio del Vaticano secondo: Noi dobbiamo imparare qualcosa dalla
modernità. La Chiesa non è un bastione, si apre, cerca di capire, cerca di ispirare.

Cinquant’anni fa, al tempo del Vaticano secondo, non esisteva la minaccia concreta del totalitarismo gender , che avvelena i nostri figli, simile a un Isis occidentale… Mi incuriosisce il fatto che Lei abbia usato il verbo “ispirare” relativo all’azione della Chiesa…
Non l’ho fatto a caso, perché ho evitato accuratamente di usare il verbo orientare. La Chiesa
non deve orientare, deve ispirare gli ambienti più diversi…

Se la Chiesa non deve orientare, quale stella polare devono mirare oggi i cattolici?
La stella c’è e si chiama Gesù di Nazareth, Gesù Cristo che ha dato la vita per tutti noi, i chiari, i confusi, i non credenti, i tradizionalisti e i progressisti…

Però non è facile tradurre Cristo nella convulsa e contraddittoria realtà odierna…come discernere, per utilizzare un verbo molto in voga?
Il discernimento bisogna farlo insieme, insieme. Il discernimento non è mai solo di una persona: dobbiamo insieme condividere il percorso. Il discernimento è molto impegnativo, non è una parola caricaturale. Papa Francesco fa discernimento seguendo sant’Ignazio, come tutta la Compagnia di Gesù: bisogna cercare e trovare, diceva sant’Ignazio, la volontà di Dio. Non è una ricerca da burletta…Il discernimento porta a una decisione: non si deve solo valutare, ma decidere.

E chi è che deve decidere?
La Chiesa ha sempre ribadito la priorità della coscienza personale…

Vediamo se ho capito bene: se la coscienza, dopo il discernimento del caso, mi dice che una certa azione la posso compiere, lo posso fare senza sentirmi in colpa e con l’approvazione della comunità…posso per esempio fare la Comunione anche se la norma non lo prevede…
La Chiesa si è sviluppata nei secoli, non è un pezzo di cemento armato… è nata, ha imparato, è cambiata… per questo si fanno i concili ecumenici, per cercare di mettere a fuoco gli sviluppi della dottrina. Dottrina è una parola che non mi piace molto, porta con sé l’immagine della durezza della pietra. Invece la realtà umana è molto più sfumata, non è mai bianca o nera, è in uno sviluppo continuo…

Mi par di capire che per Lei ci sia una priorità della prassi del discernimento sulla dottrina…
Sì, ma la dottrina fa parte del discernimento. Un vero discernimento non può prescindere dalla dottrina…

Però può giungere a conclusioni diverse dalla dottrina…
Questo sì, perché la dottrina non sostituisce il discernimento e neanche lo Spirito Santo.

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