Luci sulla frontiera, il docufilm (ilroma.net)

Ilaria Urbani racconta i sacerdoti di strada nel documentario "Luci sulla frontiera"
di Alessandro Savoia (ilroma.net)

Sotto occhi e orecchie vigili degli studenti dei licei “Cuoco“ e “Caccioppoli”, la giornalista Ilaria Urbani ha presentato al cinema Metropolitan il suo primo documentário dal titolo “Luci sulla frontiera - La Chiesa di strada” (Sparks in the Dark).Un progetto partito dal libro “La buona novella”, proseguito con una serie tv sui preti di strada in onda su Tv2000 e che ora arriva al cinema, per raccontare i sacerdoti di strada che scelgono di stare ogni giorno al fianco degli ultimi.

Come in molti Sud del mondo, nelle periferie di Napoli i preti di frontiera "cercano e riconoscono chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno, e lo fanno durare, gli danno spazio". I missionari metropolitani operano in territori diventati spesso invisibili allo Stato e alle classi dirigenti. I preti di strada da sempre, già da prima dell’arrivo di Papa Francesco, danno un volto all’ascolto, alla solidarietà, alla comunità, alla dignità, alla libertà, alla pace. In nome dell’umanità. E di un'altra chiesa possibile.

E così, lungo 52 minuti, si alternano i volti di Don Franco Esposito tra i detenuti e le loro famiglie del carcere di Poggioreale, il più sovrappopolato d'Europa. Padre Antonio Loffredo tra i giovani del rione Sanità che grazie alla cultura e ai monumenti si inventano un futuro dove la camorra non deve trovare posto. Don Gaetano Romano a San Giovanni a Teduccio, ex quartiere operaio a Napoli est, ancora oggi in cerca di riscatto, crea possibilità per la formazione dei figli dei più poveri. Don Felix Ngolo dall’Africa si occupa dei ragazzi della baraccopoli di amianto ai margini dell’antica Puteoli. Padre Domenico Pizzuti (nella foto) costruisce percorsi d’integrazione a Scampia, quartiere reduce da decenni di narcotraffico dei boss. Quotidiano è l’impegno del gesuita per la comunità rom ancora oggi in cerca di sistemazione.

Ad accompagnare questo percorso la voce di Roberto Saviano. «Con Roberto ci conosciamo ai tempi in cui entrambi scrivevamo per il “Manifesto” – così Ilaria Urbani – e già l’ho coinvolsi per curare la prefazione del mio libro “La buona novella”. È stato un onore avere lui in questo lavoro, perché si tratta di temi che Saviano ha raccontato, è stato colui che ad esempio ha interrotto la macchina del fango su Don Peppe Diana».

Un racconto semplice, diretto, efficace, dal retrogusto romantico. Un lavoro che andrebbe visto dalle persone affinché possano capire quanto è importante il valore della comunità e dai sacerdoti per comprendere come compiere la loro missione. Da questo seme potrebbe nascere un forte antidoto contro razzismo, ignoranza e criminalità. “Luci sulla frontiera”, prodotto da Ladoc and Isola Film, è stato presentato al Mipcom di Cannes per una distribuzione in sala e in televisione sia in Italia che all’estero.

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