Una donna per Salvini


Navigando sul web hanno richiamato la mia attenzione alcune affermazioni di un'intervista rilasciata al settimanale “Oggi” da Elisa Isoardi, conduttrice RAI, compagna di Matteo Salvini, che fa piacere leggere per la sua amorevole partecipazione al successo elettorale del leader leghista, ma anche riflettere per altre affermazioni circa la posizione della donna nei confronti del suo uomo nella coppia. "Sono orgogliosa dei risultati e dei successi di una persona che fa parte di me. È il suo momento. Ho il dovere di non confondere i piani. Per rispetto. Per amore". E parla di come ha intenzione di gestire il loro rapporto, lasciando che i riflettori restino puntati sul leader della Lega. "Una donna, per quanto in vista, deve sempre dare luce al suo uomo. E la luce, il sostegno, la vicinanza spesso si danno arretrando. Stando nell'ombra", dice la conduttrice, pronta a fare un passo indietro per privilegiare il percorso della persona che ama. 

E’ bella questa sincera partecipazione al successo del suo uomo, dettata da amore perché “fa parte di me”, per l'unità e la compartecipazione della/nella coppia. Comprendiamo meno le successive affermazioni, perché inconsapevolmente o meno lasciano trasparire un’atteggiamento “negazionista” da parte della donna accanto all'uomo appartenente "d'altri tempi", che deve sempre fare un passo indietro e stare nell'ombra, come molto spesso è avvenuto ed ancora avviene nella vita familiare, nella società e nella Chiesa o nelle varie comunità cristiane sul territorio. 

Pur non avendo esperienza della vita coniugale, mi viene da pensare che in un consorzio di amore e di reciprocità, anche la vita e le vicende della donna sono “parte” dell’uomo, che può sempre dare luce alla sua compagna nella vita privata e pubblica con rispetto, stima, amore, comprensione, senza lasciarla nell'ombra. Devo dire la verità: per quanto possa capire, apprezzo il modello di rapporti nella vita pubblica degli Stati Uniti in cui lo stesso Presidente nelle pubbliche cerimonie si presenta mano nella mano con la sua consorte. Auguro quanto prima di poter vedere Elisa e Matteo mano nella mano in pubbliche cerimonie, perché fa bene a tutti per una parità e reciprocità in questo nostro Paese che troppo spesso lascia nell'ombra mogli e compagne.

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