Dio stramaledica i Salvini!

di Domenico Pizzuti


Sulla nave costiera della Marina italiana “Diciotti” con 67 naufraghi ricevuti dall’imbarcazione privata “Vos Thalassa” è avvenuto un episodio poco chiaro di rivolta di due migranti, quando come sembra la nave stava per volgere di nuovo verso la costa libica. Trasferiti per ordine del Ministro delle infrastrutture sulla nave italiana per poter attraccare in un porto italiano, i migranti in arrivo hanno fatto scattare il braccio di ferro da parte del Ministro dell’Interno Matteo Salvini, il quale con la motivazione apparentemente plausibile di voler fare chiarezza sull’accaduto non voleva assumersi la responsabilità di autorizzare lo sbarco. 

L'ennesimo “partito preso” di una politica anti-immigranti di chiusura dei porti, persino alle navi militari italiane. C’è un’evidente manipolazione della realtà se non del diritto, perché non si possono imputare a tutto il gruppo dei naufraghi eventuali reati di alcuni, da accertare da parte della Magistratura e non certo dal Ministro dell’Interno, e non si può prima di accertamenti invocare con un’inaccettabile vena di spregio di “voler vedere in manette i violenti”. 
Ha osservato il sindaco di Trapani: "Se un povero Cristo cade in mare bisogna salvarlo, non possiamo metterci un piede sopra. È la legge del mare. Noi siamo una città aperta all'accoglienza. Ma chi sbaglia è giusto che paghi, e le responsabilità vanno accertare dagli investigatori”. 
Al di là dell’intento salviniano di non voler mostrare deroghe alla politica di chiusura dei porti, per indurre altre nazioni europee all’accoglienza dei migranti salvati nel Mediterraneo, con queste prese di posizione il messaggio che passa è che i migranti salvati sono da “respingere”, da “bandire”, non solo quelli che eventualmente avessero compiuto reati. 


Già qualche giorno prima, di fronte alla vicenda della “Diciotti”, il nostro non sappiamo su quale fondamento di realtà aveva dichiarato che prima bisognava garantire la sicurezza degli italiani, forse di fronte ad una invasione di migranti, quando anche il Presidente della Repubblica in Lituania in una conferenza stampa faceva presente che non esiste emergenza migranti, essendo gli sbarchi diminuiti dell’85%. Con una serie di ambiguità e bugie si fomenta la “paura” di fronte allo straniero anche della porta accanto, accrescendo un clima di odio, di ostilità. Alla fine, con la chiusura di porte e porti del nostro territorio, si approda ad un isolazionismo nefasto che non fa crescere un popolo. Suggeriamo ai nostri politici "saputi" di leggere alcuni testi di storia dell’Europa e del Mediterraneo, come quelli della Scuola francese delle Annales, che documentano i movimenti di popoli, i traffici, gli scambi di persone, merci, modi di vita che hanno prodotto le nostre civiltà.



Politici sicuri di sè, che con maniere sbrigative e ignoranti vorrebbero risolvere problemi epocali in pochi giorni ed affermare il proprio potere, sembrano nani che giocano sulla pelle di poveri cristi, gente in movimento per terra e mare alla ricerca di una vita migliore. Ostentano la faccia feroce degli sbirri della favola di Pinocchio. In questo caso si tratta di vita o morte di migranti in movimento, ed è un fatto che 600 siano morti in seguito alla causata fine dell’opera delle ONG nel Mediterraneo.



Dei tempi di guerra conservo il ricordo bambino di una trasmissione radiofonica che terminava con il bollettino dei caduti. L'imprecazione del giornalista Mario “Appelius” era: "Dio stramaledica gli inglesi!". Su chi non dimostra pietà per la vita di esseri umani in virtù di nefasti disegni politici, sento di poter invocare: "Dio stramaledica Salvini e i salviniani!". O meglio: "Dio salvi l’Italia da questi italiani".
Sempre più amministratori, cittadini, associazioni, comunità e chiese dovrebbero esprimere la non accettazione di questa politica di negazione nell’accoglienza nei nostri territori, perchè la maggioranza di governo derivante dalle recenti elezioni politiche non è la maggioranza del paese, e ancor meno la rappresentanza della Lega. 
Not in my name.

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