Dove sono finiti i fondi per superare l'emergenza Rom?


di Domenico Pizzuti

Che fine hanno fatto 7 milioni e mezzo di Euro stanziati per il Villaggio di Accoglienza di 490 Rom in via Cupa Perillo, a Scampia?
Non ho potuto accompagnare la delegazione di euro-deputati della Sinistra in visita al campo Rom per una verifica delle condizioni in cui vivono, alcuni anche da 30 anni, provenienti dalla dissoluzione dei paesi della ex-Jugoslavia. Una condizione di abbandono e degrado territoriale - specialmente dopo l’incendio presumibilmente doloso del 23 agosto dello scorso anno - anche per la non rimozione dei rifiuti accumulati, con danni alla salute degli abitanti e dei cittadini delle abitazioni circostanti. 

Giustamente gli eurodeputati forse turandosi il naso hanno definito questa condizione di vita “orribile” e di elevata invivibilità per famiglie rom con donne e bambini. Quando la domenica mattina mi reco a visitare alcune famiglie rom sul versante destro del campo, incontro crescenti cumuli di rifiuti speciali (plastica e materiali vari) che incombono sulle baracche sottostanti, dove razzolano bambini e cani. Rifiuti mai rimossi a mia memoria e denuncia da anni se non decenni. Una madre di cinque figli spesso si rammarica di doverli allevare tra cumuli di immondizia, pur tenendo pulita la sua baracca e inviando i figli a scuola.

Di fronte a questa situazione ben nota all’Amministrazione napoletana, in attesa del piano di bonifica con un finanziamento regionale, pur prendendo atto di alcuni interventi del Governatore De Luca segnalati su Repubblica Napoli, devo confessare che sono stufo se non indignato del mantra che da anni il De Luca va ripetendo: "Bisogna sgomberare i campi Rom ed espellere chi tra loro delinque", che nella sua rozzezza lascia trasparire non solo una deriva securitaria con sprezzo evidente per queste popolazioni, ma anche una ignoranza manifesta delle norme internazionali sugli sgomberi, che configurano violazioni di diritti umani, perchè la disponibilità di un alloggio adeguato è un diritto umano anche per i Rom. 
Parole e gesti che si allineano sull’onda salviniana.

Qualche eurodeputato in un libero confronto ha sollevato la questione dell’assegnazione, destinazione, utilizzazione dei fondi comunitari per l’inclusione sociale di rom, secondo “La strategia mazionale di inclusione di Rom, sinti e camminanti 2012-2020”. A questo proposito vorremmo conoscere che fine hanno fatto i 7 milioni e mezzo di euro per un progetto di villaggio di accoglienza per 490 persone, previsto in un'area comunale sulla parte sinistra del campo, e approvato dal Comune di Napoli nel 2015 ma sospeso prima del bando lavori. Colpa delle dinamiche non sempre collaborative tra Comune e Regione? Cambio di programma? 

Ha centrato il problema la risposta del ministro dell’ambiente Sergio Costa alla richiesta del Governatore della Campania di intervenire per lo sgombero dei campi rom, precisando che "sgomberare i campi rom non è di competenza del ministero e le iniziative di bonifica definite dalla Regione trovino immediato e positivo coordinamento tra le forze di polizia e le autorità amministrative".

Si deve segnalare infine che, secondo il Comitato Abitare Cupa Perillo, da mesi i canali di comunicazione per una definizione del cronoprogramma di interventi sia per la bonifica sia per sistemazioni abitative sono muti. Non sono mute, come evidenziate da vari servizi giornalistici, le aspettative delle famiglie Rom di disporre finalmente di servizi primari dignitosi.

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