La pacchia del Ministro

di Domenico Pizzuti

Alla richiesta della nave salva vite “Open Arms” - che ha soccorso nel fine settimana 315 persone nel Mediterraneo tra cui numerose donne incinte e bambini - di avere un approdo sicuro, il Ministro dell’Interno ha risposto nuovamente che i porti italiani sono chiusi e la pacchia è finita. A nostro avviso non si tratta a Natale per una volta di derogare ad una linea di condotta disumana in merito ad ulteriori sbarchi, e scandalizzarsi per questo con maledizioni che sono placidamente ignorate. Perchè a queste dichiarazioni soggiacciono aspetti formali e sostanziali che sono da richiamare.

Come nel caso dell’Aquarius è da chiarire a chi spetta la competenza di simili decisioni (Ministro delle Infrastrutture?), e se è stato emesso da un’autorità un provvedimento formale di chiusura dei nostri porti - certo odioso - allo sbarco di salvati dal mare. Sprezzante e volgare troviamo il ripetuto richiamo alla ipotizzata pacchia verso Ong e associazioni, che senza prove insinua dubbi sulle loro intenzioni e comportamenti lucrativi indicati alla pubblica riprovazione.

Nella sostanza Il Ministro dell’Interno, imprenditore della paura e dell’odio verso gli stranieri, di colore o meno, ha fatto compiere una pericolosa ed inumana torsione di 360° in riferimento all’accoglienza di migranti e rifugiati, raccogliendo a scopo di consenso per carriera politica personale le paure, ostilità e intolleranze anche nei confronti di stranieri già residenti.

Tutto avviene senza una rielaborazione collettiva ed una valutazione di costi e benefici - non solo nel presente ma anche per le future generazioni - dell’accoglienza di migranti e rifugiati, dell’incontro di popoli e culture, e delle relative conseguenze economiche. Ha osservato Zoro nel programma TV "Propaganda live" che la solidarietà è criminalizzata nel nostro paese da oltre un anno. E allora chi ci salverà?

Commenti

Più letti