Pedofilia, passi necessari

di Sonia Rescigno


Mentre si chiude il summit vaticano sugli abusi e la protezione dei minori nella Chiesa cattolica mondiale, qualche riflessione di un'amica laica.

A mio parere i 4 passi fondamentali sono:
1. Denuncia penale cui necessariamente segue quanto stabilito dalla giustizia (la chiesa in questo non può sostituirsi alla legge dello Stato, non è affare da tribunale ecclesiastico).
2. Riduzione allo stato laicale (impossibile svolgere ancora la funzione sacerdotale).
3. Cura pastorale sul principio che si condanna il peccato, ma il peccatore va perdonato e accompagnato. 
4. Cure psicologiche in quanto la pedofilia è una devianza sessuale di non poco conto.

Cercare mezzi di prevenzione e controllo, che non è il semplicistico "liberare la sessualità con l'abolizione del celibato". La pedofilia non dipende dalla repressione sessuale e dalla mancanza di affettività coniugale. Un uomo adulto sano cerca una donna in una relazione. La pedofilia non rientra nella normale e sana sfera della sessualità, ne costituisce una devianza patologica.


C'è sicuramente da valutare un altro aspetto, e cioè "l'impatto mediatico" sul pedofilo, che inevitabilmente viene subito, nel momento in cui in seguito a denuncia si mette in moto la macchina della giustizia penale. Sicuramente il colpevole ne viene devastato e sarà additato a vita come mostro indegno, anche se vi fosse un adeguato percorso psicologico. Umanamente andrebbe comunque protetto, ma di fatto (e questo è un mio parere personale) mostro ci è. 

Se uno guarda ai danni a vita subiti dai minori, non c'è da essere indulgenti. La chiesa ha come primo compito proteggere i minori. Ma anche di fare il possibile nel cautelare il colpevole in quanto comunque umano che ha diritto a misericordia. Eppure "non denunciare" per eccesso di indulgenza, limitandosi a ridurre al laicato, significa poi risultare poco credibili come istituzione, creando sconcerto nei credenti. E questo non credo che la chiesa se lo possa permettere. 


Per quanto riguarda la denuncia penale, a volte c'è il rischio che ci siano accuse contro il sacerdote non fondate e prive di prove certe, e qui l'impatto mediatico sarebbe davvero devastante. In Italia purtroppo si è colpevoli fino a prova contraria e nel frattempo, e anche dopo il processo, il sacerdote che alla fine risultasse innocente, resterebbe comunque nella fantasia delle persone un soggetto poco affidabile e l'ombra del dubbio ormai insinuata dal caso mediatico.

Commenti

Più letti