Populismo o democrazia - Ebook di Domenico Pizzuti

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Sommario

1. Cos’è il populismo
Non capisci i populismi: questione di velocità
Sul concetto di “popolo”
Sostiene Jan -Werner Mùller
Populismo di lotta e di governo
La politica senza politica
La grande bellezza e la brutta politica

2. Salvini sotto osservazione
Voglia di cambiamento
Da movimento ad istituzione: come si cambia
Eruzione mediatica o sostanziale?
Dio stramaledica i Salvini
L’Italia inospitale come Sodoma e Gomorra
Not in my name
C’era una volta l’etica della responsabilità
Cinico e baro
Migranti: indignazione e maledizioni
La Lega di estrema destra
Come parla Salvini
La pacchia del Ministro

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Introduzione


Lo scrittore Claudio Magris di recente ha detto in pubblico che “la vecchiaia è un avanzare per indietreggiare, per trovare una nuova libertà, senza più il dovere di vincere, di sedurre”. Aggiungerei la libertà di osservare il mondo senza essere legati a vecchie visioni, ideologie o appartenenze.

Dal mio osservatorio napoletano - il blog “Pensieri in libertà” curato da Giacomo D’Alessandro – ho rivolto attenzione e curiosità per capire i rivolgimenti politici del nostro Paese dopo il voto del 4 marzo 2018. L’affermarsi di partiti e movimenti etichettati spesso come “populisti” mi ha spinto verso studi e ricerche internazionali nell’ambito delle Scienze Politiche su questo tema. Pubblicazioni già oggi disponibili a tutti e che possono diventare di pubblica opinione, ben al di là della selvaggia campagna elettorale per le elezioni europee, come quella recentissima e brillante in cui il politologo francese Ives Mény parla di “esplosione populista” in Europa: “Da almeno due decenni, l’Europa assiste sbalordita all’ascesa irresistibile del populismo, un fenomeno finora quasi sconosciuto e che sembrava appannaggio degli Stati Uniti nella versione democratica, e del Sud America nella versione caudillistica-peronista. […] Gli studiosi si sono trovati di fronte a più esperienze concrete considerevolmente diversificate e variegate, tuttavia i termini “populismo” e “populista” si sono trovati a metà strada tra l’analisi scientifica, l’ingiuria politica o la definizione mediatica” (Popolo ma non troppo. Il malinteso democratico, Il Mulino, Bologna 2019, p.155.).

Al di là delle discussioni accademiche sulla definizione del fenomeno nell’ambito delle Scienze Politiche e sociali, di cui faccio sintesi in alcuni brani di questo volume, rilevo l’esistenza di un’ampia letteratura in lingua inglese sul “Populismo” che nel nostro paese - specie in una stagione di accesa lotta politica - non feconda il dibattito pubblico, culturale, politico, mediatico. E soprattutto non sembra interessare e coinvolgere (a loro danno) le élite politico-mediatiche, le quali non hanno minimamente cercato di farsi ragione dell’ascesa del Populismo nel nostro Paese. Eppure i movimenti populisti ed i governi a loro guida costituiscono un’“ombra” e una sfida per i sistemi di democrazia rappresentativa, perché pretendono di rappresentare in modo vero ed esclusivo un “popolo” considerato indistinto.
La lettura di questi movimenti non si limita a studi e ricerche, ma comprende nella seconda parte del volume un’analisi dei messaggi sul piano mediatico, dei gesti e comportamenti di un esponente politico in particolare: il vice-premier Matteo Salvini.

Nostro fine è mettere a disposizione in maniera organica questo insieme di spunti, e contrastare l’ignoranza diffusa in materia specie nel mondo politico. Strumenti di conoscenza (anche scientifica) che possano illuminare i movimenti civili e politici del nostro Paese, per non restare solamente preda dei messaggi di quelle élites messe in questione proprio dai risultati elettorali del 4 marzo scorso nella loro capacità di rappresentanza dei bisogni e delle attese degli strati popolari.

DOMENICO PIZZUTI sj
Napoli, 16 maggio 2019

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