Il paradosso di Papa Francesco



di Domenico Pizzuti sj

Com'è possibile che il Papa abbia successo e la Chiesa cattolica sia in crisi? In questo ultimo libro di Luca Diotallevi, Il paradosso di Papa Francesco. La secolarizzazione tra boom religioso e crisi del Cristianesimo (Rubbettino 2019) si affronta il problema da un punto diverso da quello usuale in campo sociologico, ovvero cosa sono diventati la società contemporanea, la religione contemporanea. 

Il Papato di oggi e il cattolicesimo di oggi? Perchè il Papa ha successo e la Chiesa no? Come è possibile che contemporaneamente un Papa abbia tanto successo e la sua Chiesa tanto insuccesso? "Il risultato di questo studio, provvisorio e discutibile, evidentemente è che non si tratta di un paradosso. Le trasformazioni sociali rendono la vita difficile a complessi organizzativo-istituzionali, come la Chiesa cattolica, tendono a frammentarli, a meno che questi non divengano capaci di fare i conti con differenziazione, complessità e contingenza enormemente più elevate. Al contrario il successo di cui gode oggi il Papa è compatibile con una deriva di de-ecclesializzazione e di semplificazione del Cattolicesimo speculare a quella confessionale".

Nel contesto di queste trasformazioni l’Autore ritiene che "”religione a bassa intensità” e “svolta ecclesiali rappresentino bene due tra loro molto diverse, modalità con le quali la religione in generale, e dunque anche la dimensione religiosa del Cattolicesimo, può affrontare in modo non remissivo la sfida della modernizzazione radicalizzata e globalizzata, il suo carattere more secular. Si tratta di due modi molto diversi di stare, come religione, dentro la modernità avanzata: con pretese ad alta autonomia ed alta rilevanza, la “svolta ecclesiale”, con alte pretese di autonomia e basse pretese di rilevanza “la religione a bassa intensità”. La prima e decisiva differenza tra le due prospettive è che la “svolta ecclesiale”richiede molte più risorse (di ogni tipo) di quanto non ne richiede una low intensity religion. A completare il quadro c’è poi la possibilità che le nostalgie confessionali si adattino alle forme meno pretenziose di un “neoclericalismo debole” (bassa autonomia e bassa rilevanza sociale."

Di conseguenza, a più riprese l’Autore si interroga se il Cattolicesimo - e lo stesso papa Francesco - disponga di risorse sufficienti per sviluppare e implementare la “svolta ecclesiale” del Vaticano ll, questione urgente e decisiva . Come la questione di quale sia il prezzo che il Cattolicesimo dovrebbe pagare se accettasse di ridursi a una religione “a bassa intensità” o se proseguisse con nuove vestigia lungo la china del “neoclericalismo debole”.

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