Carola secondo Kant
di Domenico Pizzuti sj
Si è
concluso il viaggio della Sea Watch che ha sbarcato dopo 17
giorni i 40 naufraghi stremati. La nave olandese che li ha salvati è capitanata dalla coraggiosa 31enne tedesca
Carola Rackete. A dare un sincero benvenuto ai migranti - tra urla e benvenuti - c’era anche don Carmelo, parroco di
Lampedusa, che stazionava da giorni fuori della parrocchia in attesa del loro
sbarco.
Questa vicenda, come a suo tempo
per la nave Diciotti che tenne in ostaggio per dieci giorni i
naufraghi raccolti da una nave italiana, ha tenuto in ansia la più avvertita
coscienza italiana perché non si trattava di una battaglia navale a tavolino - lo scontro tra una giovane nordica Capitana ed un Capitano Ministro dell’Interno - ma di portare
in salvo in un porto sicuro i 42 naufraghi raccolti, come più volte anche nei
giorni di attesa ha ripetuto sulla sua responsabilità la coraggiosa Carola.
Pur con alcune forzature, come l'urto con una nave della
Finanza italiana, cui al momento dell’arresto ha poi
chiesto scusa per l'errore di manovra.
In ogni caso non si può criminalizzare il
soccorso in mare, che trasforma in reato il soccorso effettuato secondo
le leggi internazionali del mare, come hanno sottolineano altre nazioni
centro-europee.
Ci ha colpito in questa vicenda, anche
attraverso le immagini dei naufraghi stremati sul ponte della nave, l’assenza di pietà da parte soprattutto di Salvini e compagni, ma anche
sui social. In questi giorni di fronte alle strumentali disumanità della
politica migratoria mi è tornata in mente un’affermazione del filosofo tedesco
Emmanuele Kant che commentando la
dignità umana scrive: "L’umanità [l’essere
uomo] è essa stessa una dignità: l’uomo non può essere trattato dall’uomo (da
un altro uomo o da se stesso) come un semplice mezzo, ma deve essere trattato sempre anche come un fine. In ciò
appunto consiste la sua dignità (personalità), ed è in tal modo che egli si
eleva al di sopra di tutti gli esseri
viventi che non sono uomini e possono servirgli da strumenti".
Al di là di tutti i decreti sicurezza che hanno chiuso porti e confini nel giro di un anno, in seguito ai risultati delle politiche del 4 marzo 2018, il nostro bel Paese come un Castello con
i ponti levatoi chiusi ai poveri extracomunitari rimane aperto però ai
traffici ed ai flussi turistici via mare; ma il dovere di garantire responsabilmente porti
ed approdi sicuri secondo le leggi internazionali sul mare non viene meno. Come avviene
quotidianamente per barche e barchini che approdano nel golfo di Lampedusa,
senza dirlo ad alta voce.
Dal principio sopra affermato, ne deriva
anche secondo la stessa morale cattolica la possibilità di non osservare leggi, regolamenti e regole ingiuste, soprattutto in stato di necessità, quindi andando al di là di esse con
responsabilità, senza apportare danni ad altri.
Un omaggio, in conclusione, alla
responsabilità assunta da Carola Rackete di portare in salvo i naufraghi raccolti,
anche con qualche azzardo, perchè la vita delle persone è un fine e non uno strumento di lotta politica, e va salvata da strumentalizzazioni di
ogni parte per affermare il diritto alla vita.
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