Tre sussulti di indipendenza che fanno sperare

di Domenico Pizzuti sj


L’evento che ha segnato il 20 agosto non è stata la successione di discorsi nell’aula del Senato da parte dei leader politici Conte, Salvini e Renzi, ma l'evacuazione degli 83 migranti che ancora occupavano dopo 19 giorni la nave spagnola Open Arms. Può essere significativo individuare gli attori principali delle ultime fasi della vicenda, il suo carico umano iniziale di 149 migranti salvati dal mare, la ricerca di un porto sicuro...

In primo luogo il risveglio dei due ministri 5 stelle, che secondo le loro competenze hanno messo a disposizione della Open Arms navi della Marina Militare e poi della Guardia Costiera, per l'accompagnamento in porto spagnolo. La novità è la ripresa di iniziativa nel momento di debolezza del “potere” del Ministro dell’Interno con l’apertura della crisi politica, che evidenzia nella maggioranza di governo diversi orientamenti in materia di immigrazione da quelli finora perseguiti con durezza, ferocia e determinazione. In questo modo si è superato l’allineamento dei ministri 5 stelle con quelli salviniani su sicurezza ed emigrazione.

In secondo luogo le iniziative della Procura di Agrigento, prima con indagini per “sequestro di persone”, poi con un’indagine sulle condizioni di tensione soprattutto psicologiche dei restanti 83 migranti, dopo la fuga in mare in diverse riprese di una ventina di loro. Perciò si rileva, dopo l’episodio di Carola Rackete scagionata da accuse di reato, questo altro intervento della Magistratura che si rivela indipendente da altri poteri secondo le sue competenze.

In terzo luogo, i media non hanno solo focalizzato le avventure del Salvini tra spiagge e piazze, ma anche quelle della Open Arms in mare fino al suo compimento, con reportage anche visivamente approfonditi sulle condizioni e tensioni dei migranti in attesa. Visioni che toccano e rimangono. Un accrocchio di neri corpi viventi dopo perigliosi viaggi dai paesi di origine, che non possono non destare sentimenti di umanità invece che di sprezzo e rigetto.

Riteniamo che un governo politico in gestazione tra i punti principali del suo programma dovrebbe inserire finalmente la definizione di una vera politica dell’immigrazione - fenomeno globale e non solo nazionale - in tutte le sue varie fasi: dall’accoglienza all’integrazione, dal riconoscimento e rispetto dei diritti umani ai flussi umanitari per chi proviene da altre sponde del Mediterraneo.

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