Che gente va dietro a Salvini?

di Domenico Pizzuti sj


Una domanda ultimamente mi agita e riguarda il cosiddetto “popolo di Salvini”, cioè gli elettori che affluiscono alla Lega di Salvini e che partecipano a manifestazioni organizzate dal leader, esaltandolo come un “idolo”. Questo popolo è cambiato in seguito alle strategie prevalentemente agitatorie di Salvini nel paese? Strategie motivate, a nostro avviso, non tanto dalla ricerca di maggior consenso da parte del capo, ma dalla prossimità di elezioni regionali nei prossimi mesi, oltre che dalla richiesta ostinata di elezioni non ottenute, in seguito alla crisi politica di agosto (che finora non ha avuto conseguenze sulla posizione apicale di Salvini nella Lega). Forse bisogna tener conto della retorica populista che come a Pontida 2019 continua ad opporre il “governo del popolo” al “governo del palazzo”, in cui questo popolo è assunto in maniera indistinta.

Per dare una risposta alla domanda, bisogna tener conto di alcuni dati quantitativi sugli elettori leghisti che fanno parte di un profilo socio-demografico del 2018: il 50.4% è costituito da uomini, 50.1% l’età media, il 23,7% ha meno di un diploma, il 69,5% ha un’occupazione (stabile), sotto il profilo professionale il 26.5% è un lavoratore autonomo, il 24,7% è operaio dipendente specialmente nel settore privato (cfr Passarelli, Tuorto, La lega di Salvini. Estrema destra di governo, Il Mulino 2018). Si tratta di elettori adulti e prossimi alla pensione, con un profilo di istruzione medio-basso, occupati prevalentemente nel settore privato. La Lega non intercetta i giovani ed i settori precari e marginali della forza lavoro. 

In riferimento agli effetti delle cause strutturali (grande trasformazione del mondo che si è verificata negli anni novanta del XX secolo, e poi alla crisi economico-finanziaria 2018-2013) il politologo francese Ives Mény in uno studio recente scrive: "La corruzione sistemica in numerosi paesi ha decisamente contribuito alla delegittimazione generale dei detentori del potere politico e specularmente il sentimento di frustrazione,di rabbia, di impotenza ha svolto un ruolo enorme in movimenti che propongono una nuova offerta politica definita spesso in termini provocatori. In nome del principio democratico (e non contro) al centro della scena politico viene ricollocato il popolo, fonte e fondamento di tutto il potere, a sostituire le élite colpevoli di aver dimenticato i loro doveri ed espropriato il popolo dei propri diritti" ( Popolo ma non troppo. Il malintesto democratico, Il Mulino 2019). 

In riferimento alla situazione italiana e al profilo socio-demografico degli elettori leghisti sopra indicato preferiamo il termine RISENTIMENTO: essere stati dimenticati dai detentori del potere politico e non aver ricevuto risposte agli effetti della crisi penalizzanti proprio il ceto medio-basso. 

In secondo luogo, sotto l’aspetto sociologico ciò che tiene “coeso” questo popolo si può ricondurre alla sicurezza in ragione della PAURA, di fronte ad una supposta invasione di migranti dall’inizio del decennio. Una immotivata generalizzazione li considera in gran parte delinquenti. E’ difficile dire se e in che misura questi sentimenti di ostilità nei confronti di Altri persistano dopo i Decreti Sicurezza del Ministro dell’Interno Salvini, che ne ha fatto i cavalli di battaglia della sua propaganda nel paese a suon di "porti chiusi". Secondo alcune indagini nel corso del precedente governo questi sentimenti anti-immigrati coprivano il 60% dei cittadini italiani in una difesa dalla presenza di allogeni sul territorio, che denota una chiusura ad altri umani vicini a noi che non rigenera la nostra popolazione.

In conclusione, a nostro avviso RISENTIMENTI e PAURA concorrono analiticamente a spiegare ciò che tiene coeso il “Popolo di Salvini”, porzione del popolo italiano che assomma il 34% dei votanti e il 20% dell’intera popolazione. Si profila l'esigenza di “Riconciliare” questi diversi “popoli” italiani, endogeni ma anche allogeni, da accogliere ed integrare nell’ambito dell'Unione Europea per dare speranze di vita migliore ai migranti salvati ogni giorno.

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