Opposizione dura e pura

di Domenico Pizzuti sj


Nelle cronache giornalistiche sulla manifestazione promossa da Giorgia Meloni e Matteo Salvini in concomitanza del voto di fiducia, c’è la tendenza a ricondurla alla cronaca nera (“marea nera”), forse per alcune venature fascistoidi con saluti romani e cori, ma soprattutto per l’evidente colore di “destra estrema” dei promotori e dei partecipanti che induce a riflettere sull'esistenza di questa opposizione nel paese, oltre la rabbia inconsulta. Secondo la cronaca, non manca la foto ricordo dei tre promotori, Meloni Salvini e Toti, quasi si trattasse di una gita romana fuori porta. 

Non si tratta di opposizione derivante dai risultati di elezioni politiche, invano richieste dagli organizzatori, ma di movimenti politici che raccolgono le tendenze di destra estrema romana e leghista, che secondo le ultime elezioni europee assommano il 40.0% dei votanti. Questa marea urlante lo slogan “Ladri di democrazia” o “ladri di umanità” esprime la rabbia per non avere potuto ricevere una conferma elettorale ad accedere a posti di potere, mentre il governo che chiede la fiducia ha solo una base di natura parlamentare. Si tratta di un’opposizione “politica” che esiste nel paese (perché solo nera, quando c’è il verde preponderante della Lega di Salvini?), con carattere “agitatorio” impresso da un campagna elettorale permanente del Salvini anche nei suoi ruoli di governo. 

Si tratta oggettivamente di movimenti di “destra estrema”, riconducibili per forza elettorale alla Lega di Salvini (34%), movimento “nazionalista e populista”. La stampa ma non solo tende ad obliare questi caratteri populistici e nazionalisti della Lega di Salvini e sovranisti di Fdi di Giorgia Meloni, quasi si trattasse di materia di studi accademici in scienze politiche, mentre si tratta di realtà. 

Si tratta di realtà politiche che hanno un “nocciolo duro” ideologico non facilmente scalfibile in dirigenti e seguaci. Gianluca Passarelli e Dario Tuorto nel loro studio osservano che "va riportato anche un altro dato: la coerenza tra auto-collocazione e collocazione del partito" (La Lega di Salvini. Estrema destra di governo, Il Mulino 2018). Non c’è da meravigliarsi dello sconcerto manifestato dal Governatore del Venezia-Giulia Fedriga per l’impugnazione di un provvedimento regionale ritenuto discriminatorio dal primo Consiglio dei Ministri. Anche Salvini in proposito non ha altri argomenti che “Prima gli italiani”.

Lo storico Luciano Canfora, commentando a caldo un'intervista a Matteo Salvini nel corso del programma televisivo “Onda”, rilevava la ripetitività e mancanza di veri argomenti nelle sue risposte. Anche contro il nuovo governo gli escono le solite formule “occupazione del Palazzo, ricerca di poltrone”, quando fino all'ultimo istante i ministri leghisti non abbandonavano lo scranno. Non possono durare tanto a questo modo...

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