Un nome per quelle donne? Madri della Chiesa


Nel briefing dei lavori sinodali del 10 ottobre, riporta Avvenire che il vescovo emerito brasiliano Krautler, oltre ad evocare l’ecocidio e la gravità dei “peccati ecologici”, faceva presente che "i due terzi delle comunità amazzoniche senza sacerdoti sono dirette e coordinate da donne. Si parla tanto di valorizzazione della donna, ma cosa vuol dire? Hanno bisogno di riconoscimenti concreti».

Soccorre in merito il contributo all’evangelizzazione da parte delle donne consacrate o meno presentato da suor Alba Castillo all’assemblea sinodale: le donne missionarie non solo si occupano della catechesi, dell’istruzione, della cura dei malati, della celebrazione domenicale della Parola. «Amministriamo i Battesimi. Se qualcuno si vuole sposare, siamo testimoni della sua promessa d'amore. Se una persona viene in chiesa e chiede di confessarsi, noi l’ascoltiamo con umiltà anche se non possiamo chiaramente dare l’assoluzione». Un mio confratello ironicamente ha osservato che in tal modo queste religiose si sono collocate “in pole position” per riconoscimenti concreti). 
Se non andiamo errati a nostra conoscenza si tratta di funzioni tipiche del “diacono” nelle comunità cristiane, sia nella forma del diaconato permanente, sia come fase del cammino verso il sacerdozio ministeriale da parte di vocati. E’ noto ad esempio che nella diocesi di Roma recentemente la guida di una parrocchia è stata affidata ad un diacono “probatus”, che si è affrettato a trasferirsi con moglie e quattro figli nella casa parrocchiale. E non consta finora che abbia fatto “sfracelli”.

Una mia amica imprenditrice dell’area aversana, in merito alle parole del presule brasiliano su riconoscimenti concreti alle donne nella chiesa amazzonica, mi ha fatto notare che chiaramente si tratta di dare un nome alle funzioni diaconali già esercitate dalle donne, e questo nome è senza dubbio DIACONATO, in forme da definire. Altrimenti, consciamente o meno, queste incertezze assumono tipicamente le forme di un rifiuto (in quanto donne?) di dare un nome alle funzioni diaconali già in atti.

Ci preme sottolineare -  e non per romanticismo - che a queste donne che evangelizzano e coordinano la vita cristiana delle comunità amazzoniche andrebbe a buon titolo attribuito il nome di MADRI DELLA CHIESA.

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